E allora, nel frattempo, per chi proprio non può fare a meno di spostarsi con la propria automobile (per via delle distanze o dei difficili collegamenti) come fare per risparmiare sul carburante? Una buona soluzione può essere quella di modificare il proprio stile di guida, optando per una Guida Ecologica, più intelligente e innovativa.
Il nuovo anno è iniziato con il costo della benzina arrivato, tra nuove accise e aumenti del petrolio, ai suoi massimi storici. Praticamente ogni giorno assistiamo, inermi e sconfortati all’annuncio di un nuovo record del prezzo del carburante, salito anche oltre gli 1,8 euro al litro. Per questo sono in tanti che, fortunamente stanno cambiando le proprie abitudini, convincendosi a lasciare l’auto a casa in favore dei mezzi pubblici, della bicicletta o di nuove forme di mobilità condivisa come bike sharing e car-sharing.
Altri ancora stanno seriamente prendendo in considerazione l’ipotesi di trasformare la propria auto a metano o a GPL, anche se l’assenza del rinnovo degli incentivi scoraggia quanti non possono permettersi un investimento iniziale per installare l’impianto o acquistare una vettura alimentata a gas naturale. Il tutto in attesa che le auto elettriche diventino un’alternativa veramente concreta con l’arrivo sul mercato dei nuovi modelli promessi e, soprattutto, degli aiuti economici prospettati dal Governo.
E allora, nel frattempo, per chi non può fare a meno di spostarsi con la propria automobile (per via delle distanze o dei difficili collegamenti) come fare per risparmiare sul carburante? Una buona soluzione può essere quella di modificare il proprio stile di guida, optando per una Guida Ecologica, più intelligente e innovativa.
Anche in passato vi avevamo dato consigli al riguardo sui modi per risparmiare sulla benzina e attraverso il decalogo per l’Ecoguida, ma oggi vogliamo raccontarvi la nostra esperienza diretta su come siamo riusciti concretamente ad abbattere i consumi di carburante e riusciti a risparmiare, conti alla mano – in proiezione – ben 553 Euro l’anno, semplicemente applicando alcune tecniche di eco-guida.
L’occasione ci è stata fornita da Ford che ci ha invitatati in Germania a partecipare a un test di Eco-driving per far conoscere il loro programma Ecowill (Widespread Implementation for Learner Drivers and Licensed Drivers) lanciato dalla Casa automobilistica americana nel Maggio 2010 con l’obiettivo di “ridurre le emissioni di 8 milioni di tonnellate entro il 2015 attraverso la diffusione della cultura della guida sostenibile”.
Un obiettivo ambizioso che Ford mira a raggiungere attraverso l‘organizzazione di corsi per indirizzare il proprio stile di guida verso la sostenibilità e la sicurezza in 13 paesi europei – indirizzati anche agli studenti delle scuole guide (un po’ come avviene nel progetto dell’Ecopatente promosso da Legambiente) – forte dei risultati raggiunti nella sperimentazione avvenuta in Germania. Qui si è potuto analizzare gli effetti dell‘eco-driving su alcuni gruppi di guidatori di flotte aziendali (un campione considerevole di 17mila persone) che avevano seguito i corsi: oltre a risparmiare su carburante ed emissioni, il Consiglio per la Sicurezza Stradale tedesco ha potuto constatatre come negli 11 mesi successivi al training, si sia registrata una riduzione complessiva del 35% anche delle richieste di rimborsi da parte delle assicurazioni per piccoli incidenti e danni causati ad altri veicoli. Il risparmio di carburante e di emissioni stimato è stato del 20-25% subito dopo il traning e, in media, tra il 5 e il 15% sul lungo termine.
Dati incoraggianti di cui non abbiamo compreso il reale valore fino a quando non li abbiamo appurati di persona. Il risultato è stato sbalorditivo: sullo stesso tratto di circa 50 chilometri percorso con la medesima auto prima e dopo il training, siamo riusciti a ridurre del 28% i nostri consumi e utilizzare appena 2 litri di carburante ovvero abbassare la media di consumi a 4,1 litri per 100 chilometri. Un risparmio di 1,6 litri che in soldoni si tradurrebbe, se proiettato all’anno, (con una media di 20mila chilometri) in ben 553 Euro e, in termini di Co2, in 841,4 chilogrammi di anidride carbonica in meno immessi in atmosfera.
Ma andiamo con ordine.
Il tutto si è svolto nella regione tedesca dell’Eifel, vicino Colonia, quartier generale europeo della Ford. A ospitarci e a fungere da base per il training e il rispettivo test drive la splendida struttura Schloss Ahrenthal di Sinzig. È da qui che, dopo una breve infarinatura teorica fornita la sera precedente dai responsabili dell’Ecowill, siamo partiti per il primo round drive di circa 50 chilometri da percorrere su una Focus 1,6 TDCi diesel equipaggiata con tutte le nuove tecnologie green messe a punto da Ford per ottimizzare i consumi e ridurre le emissioni.
Dai nuovi motori Ecoboost turbo che massimizzano l’efficienza, al sistema intelligente Active Grille Shutter che ottimizza l’aereodinamica dell’auto – controllando l’apertura della griglia anteriore per il raffreddamento solo in caso di necessità – dalla ricarica rigenerativa intelligente della batteria in fase di decelerazione e frenata, al nuovo sistema di regolazione termica che riduce i tempi della fase di riscaldamento del motore. Ma sono probabilmente gli strumenti Ecomode all’interno del computer di bordo della vettura che aiutano in maniera più tangibile il guidatore a capire come ridurre i propri consumi, fungendo da “assistente” e fornendogli immediatamente i dati necessari per capire dove intervenire per migliorare il proprio stile di guida.
Ed è così che, appena saliti in macchina io e il mio compagno di team assegnato – un altro collega italiano del network Nanopress – ci siamo da subito potuti rendere conto dei consumi generati da ciascun comando impartito all’auto durante la guida. Accelerare, cambiare marcia, frenare, rallentare o aprire il finestrino ha un impatto sulla quantità di carburante utilizzato, un impatto di cui non ci si rende veramente conto fino a quando non te lo ritrovi davanti quantificato nei dettagli sulla plancia.
Nel primo giro, da effettuare guidando normalmente, secondo il proprio stile, a dir la verità, non abbiamo fatto particolarmente attenzione al sistema Ecomode essendo impegnati a seguire il tragitto per evitare di sbagliare strada (cosa per altro successa, ma questa è un’altra storia). Un percorso misto che ha alternato piccoli centri abitati a tratti autostradali e strade extraurbane nella campagna tedesca con condizioni meteo di certo non ottimali, ma piacevole e in alcuni tratti anche suggestivo. Siamo rientrati alla base registrando una media di consumi di 5,7 litri per 100 km.
Le reali potenzialità dei green tool sulla plancia dell’auto, dapprima solo intuite, le abbiamo veramente comprese una volta saliti di nuovo a bordo insieme alla nostra “eco-trainer” Cathy Bacon che ci ha spiegato e dimostrato nel giro di 15 chilometri tutti i consigli pratici per una guida in grado di ridurre il carburante e le emissioni.
Consigli che, teoricamente, un po’ tutti conosciamo. Ad esempio, sappiamo che con i finestrini aperti la macchina è meno aerodinamica e consuma di più, come pure sappiamo che attivare dispositivi elettronici come aria condizionata, sedili riscaldati, sbrinatori o qualsiasi optional che richiede energia extra costa benzina e denaro. In questi casi anche la manutenzione diventa strategica ed è così che controllare la pressione delle gomme almeno una volta al mese evita sprechi di carburante e riduce i rischi per la sicurezza.
Anticipare la strada e il traffico
Ma i consigli che personalmente mi hanno più impressionata e che, messi davvero in pratica, hanno fatto la differenza sono stati proprio quelli relativi allo stile della guida vero e proprio, a partire da quello sul saper anticipare la strada, riuscire a “leggerla prima”. Detta così sembra facile e scontato. Molto meno tradurlo in tecniche di guida. Ma quanti di noi, ad esempio, arrivano a un incrocio a tutta velocità per poi frenare bruscamente? Se solo decidessimo di togliere il piede dall’acceleratore non appena intravediamo una fonte di rallentamento, sia essa un semaforo, un ingorgo o una curva, potremmo risparmiare, alla lunga, litri e litri di benzina perché in quel momento e per tutto il tratto fino all’ostacolo in questione, i nostri consumi saranno pari a 0 (non sapete che bella sensazione vederselo scritto sul cruscotto). Interpretare il traffico con anticipo e conoscere la strada ci permette di sfruttare l‘energia cinetica della macchina, riducendo così l’eccessivo uso dei freni e limitando le accelerazioni inutili. Come? Aumentando la distanza di sicurezza, sfruttando “la marcia a folle” (es. in discesa) o semplicemente il freno motore che si innesca non appena smettiamo di dare gas. Il risultato? La guida risulterà anche più regolare e confortevole. Oltre che economica.
Mantenere una velocità costante a bassi giri
Il segreto sta nel mantenere una velocità costante in quanto la sequenza freno-acceleratore-freno, oltre che molto più stressante, impatta negativamente sui consumi. Guidando regolarmente e utilizzando la marcia più alta possibile durante il tragitto, invece, i giri, diminuiscono e, di conseguenza anche l’utilizzo del carburante. A prima vista questo suggerimento potrebbe apparire scontato, ma chi di voi, ad esempio, ha mai provato a passare direttamente dalla quarta alla sesta? Io di sicuro no (anche perché fino ad oggi non avevo mai guidato auto che avessero la sesta marcia), ma vi assicuro che l’effetto è stato sorprendente: i consumi si sono ridotti immediatamente del 15%. E lo stesso effetto si produce passando, mentre si è in corsa, dalla terza direttamente alla quinta. Provare per credere.
In linea generale, comunque in condizioni di strada pianeggiante sono queste le indicazioni di massima da seguire e le marce da ingranare: la seconda fino a 20 km orari, la terza fino a 30 km orari, la quinta fino a 50 e dai 60 in su – per le auto che hanno a disposizione- la sesta. Per le auto a diesel i giri possono essere abbassati ulteriormente rispetto alle auto a benzina, soprattutto dei vecchi modelli. Un’altra caratteristica delle nuove auto Ford è proprio quella di indicare sulla plancia quando è bene cambiare marcia, ma per tutti vale la regola che la guida a bassi regimi è innocua per qualsiasi motore o auto.
E durante le soste ad un semaforo o a un passaggio a livello è molto più efficiente spegnere il motore invece che restare fermi a lungo con l’auto accesa e il motore al minimo. Ma forse questo lo avete già imparato visto che molte degli ultimi modelli di auto – compresa la focus che abbiamo guidato – hanno il sistema di start and stop.
Morale della favola, nel secondo giro di prova, fatto in seguito a tutte le indicazioni e le tecniche di guida insegnate da Cathy, per percorrere lo stesso tragitto abbiamo impiegato una media di 4,1 litri per 100 chilometri, con un risparmio, di carburante ed emissioni, appunto del 28,1%. Calcolando che il prezzo del diesel in Italia è arrivato a 1,70 euro per litro. In un anno, se si percorrono 20.000 chilometri (la media di percorrenza di un’auto a gasolio) avremo risparmiato, appunto 553 euro.
Nella classifica generale con i 7 team che hanno partecipato al eco-test il nostro è stato il terzo miglior risparmio, ma solo perché eravamo stati “bravi” anche nel primo test-drive. I vincitori infatti hanno migliorato la performance e ridotto i consumi del 36% avendo registrato nel primo round 7,6 litri/100 km e 4,9% nel secondo. Dopo il training, il nostro onorevole 4,1% è stato il secondo miglior risultato.
A prescindere dalla piccola competizione che si è creta tra noi giornalisti, dopo la nostra esperienza possiamo sicuramente affermare che essere un eco-guidatore porta vantaggi sia all’ambiente che al nostro portafogli e che le tecniche dell’eco-driving possono davvero influire sul consumo quotidiano di benzina o gasolio, a prescindere dalle tecnologie a disposizione delle automobili. Certo sarebbe interessante applicare questi consigli nel caos del traffico quotidiano delle nostre grandi città come Roma, Milano o Napoli. Forse in tal caso, complice anche la fretta e lo stress della quotidianità, non si eguaglierebbero gli stessi risultati, ma penso che, da parte mia, ricorderò a lungo gli insegnamenti di Cathy e la sua voce pacata che mi ricorda :”Now no gas please”.