Da qualche tempo circolano in rete, sotto il silenzio dei media tradizionali, diverse voci a proposito di una direttiva europea che renderebbe illegali le erbe officinali a partire dall’aprile 2011. Incuriosita e incredula ho cercato di vederci più chiaro fra i vari siti internet che parlassero dell’iniziativa e, provando ad andare maggiormente a fondo sulla questione ho scoperto quanto segue.
Da qualche tempo circolano in rete, sotto il silenzio dei media tradizionali, diverse voci a proposito di una direttiva europea che renderebbe illegali le erbe officinali a partire dall’aprile 2011. Incuriosita e incredula ho cercato di vederci più chiaro fra i vari siti internet che parlassero dell’iniziativa e, provando ad andare maggiormente a fondo sulla questione ho scoperto quanto segue.
La Direttiva europea 2004/24/CE, emanata nel 2004, propone di rendere illegali tutte quelle erbe/preparazioni tradizionali – come i composti ayurvedici, per esempio – che abbiano scopi terapeutici, mentre resta invariata la normativa che comprende quelle piante o estratti che abbiano altri usi, come quello alimentare.
Su internet si trovano diversi articoli che trattano l’argomento in modo confuso e quindi è difficile stabilire, senza una piena conoscenza della direttiva e della terminologia utilizzata, a cosa stiamo andando incontro. Per questo, abbiamo pensato di chiedere ad alcuni nostri rappresentanti presso il Parlamento Europeo di interessarsi della questione, perché le notizie contraddittorie e preoccupanti potessero essere chiarite e portate alla conoscenza degli italiani.
Tra tutti coloro cui abbiamo scritto, ci ha risposto solo l’onorevole Sonia Alfano, con la mail che pubblichiamo di seguito.
ti ringrazio per la segnalazione. Mi sono attivata per avere una visione più chiara della situazione e fornire una risposta dovuta in quanto eurodeputato ai tuoi quesiti e alle tue richieste di intervento.
Sono andata direttamente alla fonte ovvero l’Alliance for Natural Health (ANH), l’associazione che per prima ha espresso la sua apprensione rispetto all’attuazione di questa direttiva 2004/24/CE. Condivido la preoccupazione che possa essere messo al bando l’utilizzo delle erbe per scopi medici che rappresentano un patrimonio di tradizione e cultura sia orientale che occidentale e sono una ferma sostenitrice della libertà di scelta nei trattamenti.
Inoltre, come è possibile desumere dalla mia attività parlamentare, mal sopporto le prevaricazioni delle industrie farmaceutiche, tra le lobbies più potenti a livello europeo e mondiale, a scapito dei consumatori e dei cittadini.
Con questo spirito ho deciso di dare seguito alle segnalazioni ricevute per comprendere in maniera approfondita la gravità dei possibili effetti derivanti dall’attuazione della direttiva. Ho depositato un’interrogazione scritta alla Commissione Europea con l’obiettivo di presentare alcune criticità esistenti nella direttiva 2004/24/CE e capire se e in che modo essa ritiene di dover intervenire.
Trattandosi di un testo approvato nel 2004 non è emendabile poiché non rientra tra i lavori parlamentari attualmente in corso. D’altra parte, come segnalato dalla stessa ANH, la Commissione ha già riscontrato punti della direttiva sui quali ritiene di dover intervenire. Tramite l’interrogazione sarà possibile conoscere più nel dettaglio i propositi della Commissione e in questa maniera potremo individuare un’eventuale strategia di azione.
Per completezza informativa segnalo il comunicato stampa della Federazione Erboristi Italiani che tende a ridimensionare alcuni punti sollevati dall’ANH, in particolare sottolineando che le disposizioni della direttiva oggetto del contendere non si applicano alle erbe utilizzate con finalità salutistico-fisiologiche, ma esclusivamente per quelle necessarie a finalità terapeutiche.
Sono fermamente convinta ad affrontare la questione e a fare tutta la pressione necessaria affinché la legislazione UE e quella nazionale trovino un giusto equilibrio tra le esigenze di tutela dei consumatori, la libertà di scelta di trattamento e le differenti tradizioni e culture mediche.
Ti invito a propormi qualsiasi altra riflessione o commento a tal riguardo. Ti terrò comunque informata su qualsiasi aggiornamento dovessi ricevere a tal proposito, ti invito a fare lo stesso.
Cordialmente
Sonia