Dust Cart: grande successo per il robot-spazzino made in Peccioli soprannominato dagli abitanti “Oreste”

Ricordate il borgo di Peccioli, in Provincia di Pisa, e Dust Cart, il robot spazzino utilizzato per la raccolta differenziata? O forse sarebbe meglio chiamarlo Oreste, come lo hanno prontamente ribattezzato i pecciolesi...

Ricordate il borgo di Peccioli, in Provincia di Pisa, e Dust Cart, il “robot spazzino” utilizzato per la raccolta differenziata? O forse sarebbe meglio chiamarlo “Oreste”, come lo hanno prontamente ribattezzato i pecciolesi…

Si è trattato del primo esempio al mondo di sperimentazione robotica applicata ad un contesto reale, in cui dei robot hanno interagito giornalmente con la gente, tra le vie del centro storico del paese pisano. Una trentina di famiglie che abitano nel centro, infatti, hanno dato la loro adesione ed hanno accettato di “dialogare” con Dust Cart, alias Oreste, ogni volta cha avessero dovuto smaltire i rifiuti domestici.

Così, in questi mesi di sperimentazione, non hanno fatto altro che chiamare un numero dedicato e, entro pochi minuti, Dust Cart si è presentato direttamente presso il loro domicilio per ritirare la spazzatura, pesarla, verificare che il conferimento fosse esatto, quindi consegnare i sacchetti al più vicino cassonetto. Il percorso di Dust Cart è stato costantemente monitorato da telecamere a circuito chiuso, collegate alla centrale operativa in cui due ragazzi (assunti per l’occasione) controllavano che il robot non avesse problemi durante il tragitto.

La sperimentazione, almeno dal punto di vista del gradimento “popolare” non può che dirsi riuscita, visto che i pecciolesi si sono talmente abituati a Dust Cart ed hanno imparato ad interagire con lui ( facilitati dal touchscreen di ultima generazione), al punto da soprannominarlo Oreste, come l’ultimo spazzino “in carne ed ossa” che ha prestato servizio a tempo pieno nel centro storico di Peccioli, parecchi anni or sono. Altri tempi…Ce lo confermano direttamente le “donne di casa” che più di tutte, in questi mesi di sperimentazione, hanno avuto a che fare con il robot, frutto della tecnologia sviluppata nell’ambito di un progetto euopeo, alla Scuola Superiore di Studi e Perfezionameno Sant’ Anna di Pisa, sotto il coordinamento del professor Paolo Dario, coordinatore anche della sperimentazione di Peccioli.

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È stato molto semplice imparare a dialogare con lui“- dice Emilia Merlini, che aggiunge- ho dei ragazzi che studiano ed ho visto che questo robot è frutto del lavoro di giovani studiosi. Vogliamo o no aprire le porte al futuro ? Se tutti ci tirassimo sempre indietro faremmo come i gamberi , ed andremmo indietro anziché avanti. Invece il robot spazzino funziona benissimo” Rincarano la dose Simonetta Biondi e Rosanna Mottinelli: “Peccato che la sperimentazione sia finita“, dice Simonetta, ” Speriamo che dalla sperimentazione ai fatti non passi troppo tempo, questa è veramente tecnologia a disposizione di una migliore qualità della vita“. “Ho dato subito la piena disponibilità“- le fa eco Rosanna-“in centro storico funziona bene, ha dimostrato di poter venire incontro a diverse necessità giornaliere, potrà essere uno strumento utilissimo per la società futura“. Il signor Roberto Fiorentini, figlio della signora Rosa Ferretti, che ha preso parte alla sperimentazione, commenta così: “Ho visto mia madre aiutata da un valido collaboratore domestico, spero che questo robot sia sviluppato in futuro e che si arrivi anche ad avere altre applicazioni come, ad esempio, aiutare a fare la spesa gli anziani ed altre pesone che non possono farlo da sole“. E quest’ ultimo, in effetti, è un ulteriore obiettivo della più ampia sperimentazione portata avanti con il progetto Robotown, concepito dal Comune di Peccioli, Belvedere spa e Sant’ Anna allo scopo di portare la ricerca nel territorio di Peccioli e della Valdera, incentivando la formazione e l’occupazione locale.

I rapporti con il Sant’ Anna partono da lontano“, spiega Renzo Macelloni, presidente di Belvedere spa, la società mista pubblica e privata ( partecipata dal Comune di Peccioli e da tanti cittadini azionisti) che ha lanciato la sperimentazione del dissociatore molecolare ed il progetto fotovoltaico popolare “Un Ettaro di cielo“. “Abbiamo stipulato una convenzione con il Sant’Anna addirittura nel 1995, prima ancora che lo facesse la Regione Toscana e, nel corso degli anni, abbiamo portato avanti numerosi progetti, specie nel campo della domotica e delle applicazioni biomedicali. Il progetto Robotown a Peccioli, dunque, è stato lo sbocco naturale e la prosecuzione di questa collaborazione. Il nostro obiettivo era quello di verificare il gradimento della gente , che c’ è stato, ma, soprattutto, verificare direttamente sul campo se i robots spazzini potessero, effettivamente, svolgere il servizio di raccolta differenziata a cui li abbiamo destinati, quindi capire se è possibile avere delle applicazioni industriali per produrre , magari in loco, i robots spazzini su vasta scala e lanciarli sul mercato. Abbiamo parlato dei primi risultati della sperimentazione a Shangai, nel corso dell’ Expo dedicata alla innovazione italiana, ed abbiamo riscosso il plauso e la stima di oltre trecento relatori internazionali. La nostra era l’unica esperienza provata tra la gente, ed oggi abbiamo la consapevolezza che Dust Cart può svolgere il servizio di raccolta. Anzi, può essere un valido strumento di equità perché, grazie alla pesatura, può stabilire con esattezza quanti rifiuti produce una famiglia e, quindi, si potranno far pagare le tasse sulla produzione effettiva e non sulle stime, con evidente risparmio per gli utenti “.

Renzo_Macelloni

Certo qualcosa da affinare c’ è“- continua Macelloni- “ad esempio un po’ di lentezza del mezzo, oppure i rapporti con la burocrazia, che non contempla l’innovazione, ad esempio nel trattamento da riservare a Dust Cart durante la circolazione in ambiente urbano. In ogni caso siamo soddisfatti e stiamo valutando, insieme all’ Amministrazione Comunale, di rendere partecipi delle prime valutazioni i cittadini che hanno partecipato alla sperimentazione, organizzando un’assemblea e rendendoli partecipi anche delle reazioni che la sperimentazione ha suscitato anche presso realtà ben più grandi di Peccioli. Proprio oggi, ad esempio, sono venuti a Peccioli i responsabili di AMSA, l’azienda che gestisce i rifiuti a Milano, per vedere Dust Cart in funzione. Tra qualche tempo, poi, Dust Cart potrebbe anche essere oggetto di una produzione artistica…” Ma su questo Macelloni si riserva di mantenere ancora un po’ di mistero.

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Successo su tutta la linea, dunque, e chissà che, una volta realizzate ulteriori verifiche di fattibilità industriale, non si possa comprare anche al supermercato, nel reparto degli elettrodomestici, un “robot-spazzino” made in Peccioli, magari commercializzato proprio con il nome di “Oreste”.

Andrea Marchetti

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