Sergio Costa, dal Tap all’Ilva: le sfide che il ministro dell’Ambiente dovrà affrontare

Sergio Costa, il nuovo ministro dell'Ambiente del governo Lega-M5S, già durante il suo insediamento ha lanciato un chiaro messaggio. Le sfide che il suo dicastero dovrà affrontare sono numerose, dal TAP alla lotta alle ecomafie, passando per l'Ilva. 

Sergio Costa, il nuovo ministro dell’Ambiente del governo Lega-M5S, già durante il suo insediamento ha lanciato un chiaro messaggio. Le sfide che il suo dicastero dovrà affrontare sono numerose, dal TAP alla lotta alle ecomafie, passando per l’Ilva.

Laureato in Scienze Agrarie con master in Diritto dell’Ambiente, Costa è stato comandante regionale del Corpo forestale in Campania fino al 2016. A lui si deve una delle scoperte più importanti e inquietanti degli ultimi decenni sul fronte ambientale, quella della Terra dei Fuochi, la discarica di rifiuti più pericolosa d’Europa.

Un uomo che ha sempre difeso l’ambiente in divisa, ma che adesso è stato chiamato a farlo indossando un’altra veste. E nel giorno del suo insediamento, il Ministro dell’ambiente Costa ha fatto sapere con un tweet quali saranno i temi caldi che si appresterà ad affrontare, anche se non saranno gli unici.

Economia circolare e riduzione dei rifiuti

Lotta alla plastica, riduzione dell’inquinamento ed economia circolare sono strettamente legati. Affamare gli inceneritori, riducendo la produzione dei rifiuti e combattendo la plastica a monte è l’obiettivo che si è dato il Ministro. Ridurre gli imballaggi infatti significa anche tagliare i rifiuti.

È necessario che ogni intervento del decisore politico si collochi in una strategia di economia circolare, intesa quale sistema ambientale ed economico in cui un bene è utilizzato, diventa rifiuto, e poi, a valle di un procedimento di recupero, cessa di essere tale per essere riutilizzato quale materia seconda per la produzione di un nuovo bene, in contrapposizione al modello di ‘economia lineare’ in cui i beni divenuti rifiuti sono avviati semplicemente a smaltimento dopo il loro utilizzo. Una corretta e virtuosa applicazione dell’economia circolare, in linea con la gerarchia europea nella gestione dei rifiuti, comporta una forte riduzione del rifiuto prodotto, una crescente percentuale di prodotto riciclato e contestualmente una drastica riduzione della quota di rifiuti smaltiti in discarica ed incenerimento, fino ad arrivare al graduale superamento di questi impianti, adottando metodi tecnologicamente avanzati ed alternativi” si legge nel contratto di Governo.

Per farlo, si cercherà di implementare un sistema che premia chi produce beni riciclabili e riutilizzabili, mentre per i cittadini e imprese si punta alla raccolta domiciliare con tariffazione puntuale e la realizzazione di centri di riparazione e riuso dei beni utilizzati.

Il gasdotto Tap

Alla luce anche dei “i consumi di gas in calo in Italia”, secondo il Ministro Costa, il TAP è “inutile” per questo sarà “revisionato”.

notap

Il Trans Adriatic Pipeline, il gasdotto che dovrebbe portare il gas dall’Azerbaigian all’Italia passando attraverso l’Adriatico dal 2020 , fino alla splendida Melendugno, in Puglia, desta non poche preoccupazioni ma Costa sembra avere le idee chiare e lo ha inserito tra le priorità:

Il fascicolo Tap è sul tavolo e lo stiamo già affrontando, con priorità, considerando chiaramente che siamo al terzo giorno di lavoro appena. Il presupposto è che vista la strategia energetica, visti i consumi di gas in calo, quell’opera oggi appare inutile. Sarà revisionata, così come prescritto nel contratto, come le altre opere di concerto con altri ministeri”, ha detto.

L’Ilva di Taranto

Altro argomento scottante su cui Costa sarà impegnato a rispondere è la questione degli impianti Ilva di Taranto:

“Bisogna da subito proteggere Taranto e i suoi cittadini eliminando le fonti inquinanti e poi lavorare per la riconversione economica dell’area”, ha detto il ministro all’agenzia Reuters.

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A questo proposito, secondo quanto previsto dal contratto di governo,

“si dovranno concretizzare i criteri di salvaguardia ambientale secondo i migliori standard mondiali a tutela della salute dei cittadini del comprensorio di Taranto, proteggendo i livelli occupazionali e promuovendo lo sviluppo industriale del Sud, attraverso un programma di riconversione economica basato sulla progressiva chiusura delle fonti inquinanti, per le quali è necessario provvedere alla bonifica, sullo sviluppo della Green Economy e delle energie rinnovabili e sull’economia circolare”.

Deposito unico nazionale delle scorie nucleari

Di recente, l’Italia è stata deferita dalla Commissione Ue, che ci accusa di non essere stati in grado di assicurare la piena conformità alla direttiva in materia, che prevede un quadro per garantire la gestione responsabile e sicura del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi. Dopo l’avvio della procedura di infrazione, l’Italia aveva ricevuto un parere motivato a luglio, prima del deferimento. Va dunque trovata una soluzione immediata per evitare sanzioni.

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Per approfondire: Xylella, rifiuti radioattivi e smog: tris di deferimenti per l’Italia dalla Commissione Ue

Energie rinnovabili, addio al carbone e al petrolio

L’obiettivo che si è dato il nuovo governo e che il Ministro Costa dovrà portare avanti è quello di ridurre il ricorso alle fonti fossili favorendo le rinnovabili non solo per ridurre l’inquinamento ma anche per non venire meno agli accordi presi a Parigi durante la COP21. Limitare l’innalzamento globale delle temperature passa anche per la produzione di energia da fonti rinnovabili e per il progressivo abbandono delle fossili.

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Reati ambientali, lotta alle ecomafie e tutela degli animali

Un fronte su cui il Ministro sa il fatto suo. Secondo quanto previsto dal contratto di governo, si dovrà

“provvedere all’implementazione delle leggi attuali riguardanti i reati ambientali e quelli nei confronti degli animali, garantendo maggiore tutela rispetto a fatti gravi ancora non adeguatamente perseguiti e un maggiore contrasto al bracconaggio”.

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Francesca Mancuso

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