Sono una cittadina di Roma e vi racconto il nostro incubo, tra caldo asfissiante e blackout per quasi 2 giorni

Benvenuti nella città infernale! Lasciate ogni speranza, voi ch'intrate... Vivere nella capitale in questi giorni roventi, alle prese con l'afa che toglie il fiato e i continui blackout che si aggiungono all'emergenza rifiuti, è un'esperienza quasi surreale, come ci racconta una cittadina romana che vive a Centocelle

Immaginate di trovarvi in città nel bel mezzo dell’estate, con temperature che superano i 40°C, senza corrente per ore e ore. Senza poter accendere l’aria condizionata o i ventilatori per combattere l’afa o riuscire a lavorare al computer (per chi è in smart working) o ancora di essere costretti a buttare il cibo conservato in frigo e in freezer.

È questa la disavventura – per usare un eufemismo – vissuta da centinaia di famiglie romane, dove negli ultimi giorni i blackout sono sempre più frequenti a causa del sovraccarico dovuto all’eccessivo utilizzo dei condizionatori e al caldo che danneggia le centraline. Si moltiplicano le segnalazioni di disagi in varie zone della capitale (dove ieri è stato raggiunto il picco record di 43°C), da Torpignattara a Corcolle.

A Casal Bruciato, nel IV Municipio di Roma dove in alcune abitazioni è mancata la corrente per oltre 12 ore, diversi cittadini e commercianti – esausti, accaldati e arrabbiati – sono scesi in strada occupandola con dei cassonetti per protesta.

Le interruzioni di elettricità non hanno risparmiato il quartiere Centocelle. Qui da martedì 17 fino a l’altro ieri notte la corrente è mancata – a più riprese – in alcuni condomini per quasi due giorni, con conseguenze molto pesanti sui residenti, in particolare le persone più fragili. 

Leggi anche: Roma città infernale: come la Capitale sta soffocando durante la peggiore ondata di calore di sempre

Senza corrente per quasi due giorni a Centocelle: il racconto di una cittadina romana

Per comprendere cosa significa vivere in quella che il Times ha definito l'”infernal city”, durante la peggiore ondata di calore di sempre, abbiamo raccolto la testimonianza da incubo Mara, una nostra lettrice residente a Centocelle, che ci ha raccontato il disagio vissuto nel Municipio di Roma V:

Siamo rimasti senza corrente martedì dalle 8 e mezza di sera alle 4 di mattina e mercoledì dalle 13 alle 3 di mattina. Il blackout ha interessato il mio condominio e altre palazzine del quartiere. La società elettrica che se ne occupa non ci ha fatto sapere niente. Martedì abbiamo fatto decine di chiamate senza avere nessuna risposta, mentre l’indomani ci hanno detto che avrebbero sistemato. Le informazioni le abbiamo avuto soltanto grazie ai tecnici, ma i call center ci attaccavano il telefono in faccia. Una situazione del genere non mi sembra possibile, considerando soprattutto il pericolo per i condomini più fragili, anziani, neonati e disabili.

Le famiglie del quartiere Centocelle sono potute tornare alla normalità soltanto  mercoledì, a notte inoltrata, ma anche oggi la linea elettrica continua a essere altalenante.

Ci hanno detto che avrebbero portato un gruppo elettrogeno. – ci spiega Mara – Lo hanno montato sotto casa e la corrente è ripartita solo per 10 minuti, per poi risaltare, evidentemente era troppo piccolo e poco potente. Il nuovo gruppo è arrivato alle 2.30 di notte e l’elettricità è tornata a funzionare intorno alle 3. Fino a quell’ora siamo rimasti sotto casa, esposti al caldo asfissiante, senza acqua, senza dormire e con i telefoni scarichi.

@greenMe

La mancanza di corrente non significa soltanto condizionatori e ventilatori spenti. Blackout prolungati possono, in effetti, rivelarsi un pericolo per gli anziani e chi soffre di gravi patologie respiratorie o cardiovascolari, come fa notare giustamente Mara:

Io vivo in un palazzo con tre invalidi al 100% e bambini piccoli. Nel condominio abbiamo un cardiopatico e una signora che usa una macchinetta per il cuore e che dovuto chiamare l’ospedale perché solo con le batterie non funzionava. Una serie di problemi allucinanti. Restare senza luce tutto quel tempo è assurdo, non solo per il fattore caldo.

Vivere a Roma d’estate, nella morsa del caldo asfissiante e alle prese con le interruzioni di corrente elettrica (e l’annosa emergenza rifiuti) è un vero incubo. E le famiglie con figli piccoli lo sanno bene.

Chi ha i bambini evita di farli uscire fuori prima delle 19 evita e li tiene in casa, se possibile con l’aria condizionata accesa. – conclude Mara – Le scarpe si attaccano all’asfalto. I cassonetti strabordano di percolato. Non si respira proprio, fa troppo caldo. Finché continuiamo a costruire le strade invece di piantare alberi i problemi saranno sempre questi purtroppo.

Gli scienziati e attivisti per il clima provano ad avvertirci ormai da anni sugli effetti deleteri della crisi climatica che renderà le nostre vite sempre più difficili, ma i loro ammonimenti sono rimasti inascoltati. Anzi, c’è chi li ha accusati di essere esagerati e catastrofisti. E adesso l’inizio della catastrofe la stiamo vivendo sulla nostra pelle.

Di caldo si muore, letteralmente. E le cifre che riguardano l’Italia sono impressionanti: nel 2022 i decessi legati alle elevate temperature sono stati circa 18mila, un record a livello europo. La verità è che la crisi climatica continua a galoppare, ma i Paesi non sono pronti ad affrontarne le gravi conseguenze, né le ondate di calore intense né i fenomeni meteorologici estremi, come le trombe d’aria e le inondazioni.

“Non conosco una sola città che sia veramente preparata allo scenario peggiore che alcuni scienziati del clima temono” commenta a tal proposito Eric Klinenberg, docente di Scienze sociali alla New York University e autore di un libro sull’ondata di calore mortale che ha ucciso oltre 700 persone gli Stati Uniti nel 1995.

Quel numero di vittime, già sconvolgente per l’epoca, purtroppo è destinato ad aumentare. Avremmo dovuto tirare il freno d’emergenza un bel po’ di tempo fa.

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