Buste di plastica: a Torino i commercianti battono la burocrazia

Nei piani del Comune già dal 2 aprile 2010 doveva essere in vigore l'obbligo di disfarsi delle buste di plastica: nella realtà Torino è burocraticamente un po' in ritardo, ma i commercianti hanno fatto un vero e proprio sprint verso la lotta all'inquinamento. Come vi avevamo già detto, infatti, le buste di plastica saranno messe al bando in tutta la città grazie ad un progetto, portato avanti dall'Assessorato all'Ambiente e da quello al Turismo, che già da dicembre scorso era partito per sensibilizzare cittadini e rivenditori.

Nei piani del Comune già dal 2 aprile 2010 doveva essere in vigore l’obbligo di disfarsi delle buste di plastica: nella realtà Torino è burocraticamente un po’ in ritardo, ma i commercianti hanno fatto un vero e proprio sprint verso la lotta all’inquinamento. Come vi avevamo già detto, infatti, le buste di plastica saranno messe al bando in tutta la città grazie ad un progetto, portato avanti dall’Assessorato all’Ambiente e da quello al Turismo, che già da dicembre scorso era partito per sensibilizzare cittadini e rivenditori.

Ma a che punto siamo? Ad oggi la delibera non è ancora stata approvata, ma basta guardarsi intorno nella città piemontese per rendersi conto che l’opera di informazione e concertazione tra gli attori di questa piccola “rivoluzione green” ha avuto buon esito: da Auchan a Carrefour, passando per Pam, Bennet, Conad e Crai, tutte le più grosse catene torinesi si sono già disfatte delle fastidiosissime e inquinantissime (ben 400 anni per il loro smaltimento, pensate) buste di plastica. Per gli acquisti ora solo buste biodegradabili, in materiale riciclato o, meglio ancora, le vecchie sporte di tela (già adottate da marzo come unica soluzione da Eataly).

L’obbligo di bandire i sacchetti di plastica è previsto da una direttiva europea, che dal 1° gennaio di quest’anno ne vietava la produzione e la commercializzazione. Torino è stata una delle prime città italiane a recepirla (a livello nazionale siamo, a dire il vero, molto in ritardo e tutto è stato rimandato al prossimo anno), imponendo ai commercianti di esaurire però le scorte, onde evitare un ulteriore danno ambientale dovuto allo smaltimento di materiale non più utilizzabile per legge. E anche in questo la città piemontese ha superato ogni più rosea aspettativa: nella metà dei supermercati e degli ipermercati le vecchie buste sono già esaurite e sostituite dai sacchetti più green.

Decisamente un successo per l’iniziativa portata avanti dal Consiglio comunale, successo arrivato grazie all’importante lavoro che è stato fatto con le associazioni di categoria, i commercianti e i semplici cittadini. Ora non rimane che superare gli ultimi due ostacoli: convincere anche la piccola distribuzione e i mercati rionali a fare lo stesso e, soprattutto, approvare la delibera.

Nel frattempo vi ricordiamo i 10 modi per riciclare i sacchetti di plastica, che vi abbiamo segnalato tempo fa. Ma siamo sicuri che, in una città come Torino che si è dimostrata attenta e reattiva ai problemi ambientali, non passerà molto tempo prima di arrivare al bando completo di uno degli oggetti più inutili e inquinanti che la moderna società consumistica ci ha imposto senza che quasi ce ne accorgessimo. In attesa che anche dallo Stato arrivi finalmente la legge che le metta al bando definitivamente.

Eleonora Cresci

Leggi l’articolo di riferimento: Torino, al bando le buste di plastica! Arrivano gli shopper bio

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