Addio ad Amedeo Ricucci, il giornalista sequestrato in Siria nel 2013

Lutto in casa RAI, morto l'inviato di guerra Amedeo Ricucci. Il giornalista aveva 63 anni, ma combatteva da tempo una malattia. Ricucci è stato colto da un malore mentre si trova in Calabria per uno speciale sulla  ‘ndrangheta

È morto Amedeo Ricucci, storico inviato di guerra che ha seguito le vicende belliche internazionali degli ultimi 30 anni. Il giornalista italiano, in Rai dal 1993, aveva 63 anni.

Ricucci si trovava a Reggio Calabria quando è stato colto improvvisamente da un malore fatale. Da tempo malato, si stava dedicando a un servizio speciale sulla  ‘ndrangheta nella regione meridionale.

Colleghi e collaboratori hanno espresso il proprio cordoglio per la scomparsa del giornalista.

Figlio e vanto della nostra città a cui ha dedicato i suoi giorni migliori.
Lo ricorderemo per il suo impegno civile, per la sua professionalità, per il suo attaccamento alla sua Cetraro, ha detto Ermanno Cennamo, il sindaco di Cetraro città natia di Ricucci, che si stringe nel dolore della famiglia.
Amedeo Ricucci ha documentato i principali conflitti sul panorama straniero. Dall’Afghanistan all’Iraq, dalla Palestina al Kosovo. Aveva assistito alla morte del reporter Raffaele  a Ramallah e nell’aprile del 2013 era stato sequestrato in Siria assieme ai giornalisti Elio Colavolpe, Susan Dabbous e Andrea Vignali dal gruppo jihadista Al-Nusra.
Liberato con i colleghi dopo 11 giorni, Ricucci era tornato a fare giornalismo. Oggi l’Italia piange la sua improvvisa dipartita.
Fonte: USIGRai/Facebook

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