Trenord. Una domenica da dimenticare quella dei pendolari della Lombardia. O meglio una settimana da incubo, partita col guasto al software per la gestione dei turni del personale e conclusasi oggi, con lo scioperto dell'Orsa, dalle 3 di domenica alle 2 di oggi. E partono le prime class action
Trenord. Una domenica da dimenticare quella dei pendolari della Lombardia. O meglio una settimana da incubo, partita col guasto al software per la gestione dei turni del personale e conclusasi oggi, con lo sciopero dell’Orsa, dalle 3 di domenica alle 2 di oggi. E partono le prime class action.
Tante le cancellazioni, e ancora di più i viaggiatori rimasti a terra negli ultimi sei giorni per colpa prima del software, poi della neve e infine dello sciopero. In meno di una settimana, ci sono state 1375 cancellazioni. Il disastro è partito lo scorso lunedì 10 dicembre, quando la società ha deciso di introdurre un nuovo software per la gestione dei turni. Probabilmente non testato a sufficienza, il programma ha generato il caos costringendo l’azienda a tornare indietro al vecchio sistema. Ma intanto il danno era già stato fatto e l’inconveniente tecnico, come la società lo ha definito, aveva provocato ritardi e cancellazioni. Poi ci si è messa la neve, ma contro la Natura è impossibile accanirsi.
E infine lo sciopero. Treni soppressi e banchine di accesso ai treni chiuse al pubblico. È stata questa la situazione apparsa agli occhi di chi ieri è arrivato alla Stazione di Cadorna, una delle principali del servizio ferroviario di Trenord. Treni soppressi in blocco e addetti alla sicurezza intenti a bloccare l’accesso ai tornelli. Nel primo pomeriggio, solo 90 treni hanno ripreso a circolare in tutta la Lombardia. Una delle situazioni più critiche si è avuta ieri, sul regionale veloce delle 7.25 per Venezia. Il treno era stato annunciato in partenza, ma non si è mai mosso dalla stazione di Cadorna. I passeggeri, già a bordo e con tanto di biglietto vidimato, non sono stati avvisati. E alle 8 è giunta la notizia: treno soppresso. Una parte dei viaggiatori è salita sul Frecciabianca delle 8.05 rischiando la multa visto che si trattava di un’altra compagnia.
Per questo Altroconsumo si sta attivando con una class action, per chiedere il rimborso dei danni subiti e un risarcimento pari a tre mesi di abbonamento a Trenord. “Un caos da girone infernale ha investito i 700 mila pendolari lombardi che viaggiano sulle linee di Trenord: maxi-ritardi, treni soppressi, disagi e malori. Il tutto per un guasto al software di gestione dei turni dei ferrovieri. Quei pochi convogli che sono riusciti a partire, sono stati letteralmente presi d’assalto: uno scenario da terzo mondo” accusa Altroconsumo.
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