Solar Impulse, l’aereo ad energia solare non è più leggenda

E' stato presentato ufficialmente oggi all'aeroporto di Dubendorf, direttamente dal suo ideatore svizzero Bertrand Piccard il primo aereo a energia solare.

Quando ci provò Icaro a volare, il sole gli bruciò le ali, perché fatte di cera. Oggi ci prova Solar Impulse e il sole non può che alimentarle quelle ali, perché rivestite da celle fotovoltaiche ultrasottili. È stato presentato ufficialmente oggi all’aeroporto di Dubendorf, direttamente dal suo ideatore svizzero Bertrand Piccard il primo aereo a energia solare.

Ed effettivamente Piccard un po’ del moderno Icaro ce l’ha. Noto per aver fatto il giro del mondo in mongolfiera nel 1999, lancia la sfida con il suo prototipo Hb-Sia per volare un’intera notte sopra la Svizzera. Con un’apertura alare di 61 metri , quanto un jumbo jet, e un peso di circa 2 tonnellate, pari a quello di un’automobile di media grandezza, HB-Sia è alimentato da quattro motori elettrici e, grazie alle sue 24.000 cellule fotovoltaiche può accumulare l’energia necessaria per volare sia di notte che di giorno.

Frutto di 6 anni di studi e ricerche, il prototipo presentato oggi rappresenta solo la prima delle versioni del progetto Solar Impulse che verranno messe a punto: nel 2011 sarà infatti costruito un aereo con un’apertura alare di 80 metri e con una cabina pressurizzata che permetterà di volare no stop anche sulle lunghe distanze. Sarà con questo che Piccard nel 2012 volerà da un emisfero all’altro, passando per l’equatore.

Solo ieri era un sogno. Oggi è un aereo. Domani sarà un ambasciatore dell’energia rinnovabile“, ha dichiarato Piccard durante la conferenza. E da perfetto ambasciatore, durante la missione farà 5 scali per alternarsi con gli altri piloti e per presentare questo esperimento a pubblico e istituzioni: “Se un aereo è in grado di volare sia di giorno che di notte senza carburante, alimentato esclusivamente dall’energia solare, nessuno potrà sostenere l’impossibilità di fare lo stesso con i veicoli a motore, con i sistemi di riscaldamento, con l’aria condizionata e i computer“.

Ma Bernard guarda già oltre, ovviamente al giro del mondo che sarà possibile solo quando si riuscirà a migliorare l’efficienza delle batterie in modo da ridurre il peso e consentire così la presenza nel velivolo del doppio pilota.

Simona Falasca

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