Smog, tutti a piedi: blocco completo del traffico il 28 febbraio in 80 comuni del Nord

Concordato dai rappresentanti di 80 comuni del Nord Italia il blocco del traffico, che avrà luogo domenica 28 febbraio

Sì al blocco del traffico da parte di 80 Comuni di sette Regioni del Nord Italia, cui si è aggiunta anche Napoli. Le regioni interessate saranno Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Trentino e domenica 28 febbraio, aderiranno a blocco. Variabili gli orari per ciascuna città, anche se approssimativamente riguarderanno la fascia oraria tra le 9 e le 17.

I rappresentanti dei Comuni si erano riuniti questa mattina a Palazzo Marini, dove i promotori dell’iniziativa Letizia Moratti e Sergio Chiamparino, rispettivamente sindaci di Milano e Torino, hanno proposto di muoversi in maniera compatta contro questo problema.

Ma al di là del blocco di domenica 28, i sindaci hanno discusso la possibilità di trovare soluzioni a lungo termine. Si tratta delle cosidette “misure strutturali” di cui grande sostenitrice è Letizia Moratti. Intanto dalla seduta è stato raggiunto un accordo in merito alla costituzione di un coordinamento permanente dei sindaci della pianura padana con l’impegno espresso di “far scattare misure straordinarie in condizioni di eccezionale persistenza di inquinanti in atmosfera, indiirizzare il fabbisogno di mobilità verso una razionalizzazione dell’uso dell’auto privata, estendere le aree pedonali e le zone a traffico limitato”. Il comitato inoltre ha proposto di sottoporre eventuali proposte a Governo, Regioni e Province per reperire le risorse necessarie.

In particolare, al Governo i Comuni di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna hanno fatto richieste esplicite: “provvedimenti normativi volti a semplificare e snellire le procedure per la gestione della mobilità e la realizzazione delle infrastrutture ad essa destinate, un programma triennale che preveda la sostituzione del parco mezzi pubblici inquinanti con quelli a basso impatto ambientale, incentivi per le città che promuovono misure limitative a veicoli inquinanti ma, soprattutto il permesso di investire risorse escludendo dal patto di stabilità gli investimenti per la lotta ai cambiamenti climatici e per la riduzione delle emissioni inquinanti.

Qualcosa sembra si stia muovendo. Una novità sembra riguardare i pedaggi di autostrade e tangenziali, partendo da quelle più trafficate in direzione delle grandi città. I fondi potrebbero essere il punto di partenza per nuove iniziative contro l’inquinamento. In merito a ciò Chiamparino osserva: “Occorre avanzare una richiesta al Governo per mettere insieme un piano di misure sia sul fronte della mobilità, sia sul fronte dell’energia, che incentivino i comportamenti ecologicamente sostenibili, dall’uso di veicoli ecologici ai sistemi di riscaldamento a minor impatto ambientale”.

Francesca Mancuso

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