Roma, Metro C: 109 alberi sacrificati al posto di un campo da calcio. Gli abitanti scrivono a Marino

I 109 alberi di Viale Ipponio e dell'omonimo parco potrebbero essere sacrificati per lasciare il posto ai lavori della Metro C, a Roma. Ma gli abitanti del quartiere sono già sul piede di guerra. I cantieri della nuova linea del metrò capitolino potrebbero mettere a rischio un'altra componente importante del verde pubblico della città

I 109 alberi di Viale Ipponio e dell’omonimo parco potrebbero essere sacrificati per lasciare il posto ai lavori della Metro C, a Roma. Ma gli abitanti del quartiere sono già sul piede di guerra. I cantieri della nuova linea del metrò capitolino potrebbero mettere a rischio un’altra componente importante del verde pubblico della città.

Via gli alberi, ma non si tocchi il campetto in cemento di “Tennis Roma”. Alla base dei progetti esecutivi c’è anche questo, oltre al posizionamento di gruppi elettrogeni e le cabine di raffreddamento dell’olio della talpa laddove prima c’erano gli alberi.

Dopo gli abitanti del Parco del Celio, anche quelli di Viale Ipponio sembrano non volerne sapere di rinunciare al polmone verde su cui si affacciano le loro abitazioni. Per questo hanno chiesto aiuto al sindaco Marino, con la speranza che qualcosa possa cambiare prima che sia troppo tardi.

Anche perché l’alternativa c’è. Piuttosto che eliminare gli alberi, sostengono dall’associazione Ipponio Verde, sarebbe meglio sacrificare i campi da tennis affidati ad un privato. Basterebbe dunque spostare il cantiere. Non è dunque la metro in sé a non essere accettata dal quartiere. Essendo un mezzo pubblico, consentirebbe di lasciare a casa l’auto, risparmiando emissioni inquinanti. Ma il problema è ‘come’ realizzarla.

Ecco la lettera inviata dall’Associazione Ipponio Verde al sindaco di Roma:

Gentile sindaco Ignazio Marino,

visti i progetti esecutivi della Metro C che prevedono l’installazione a breve di un cantiere logistico all’Appio Latino dall’impatto ambientale devastante e dalle gravissime conseguenze per la salute delle famiglie, le poniamo le seguenti sette domande:

1. Perché un giardino comunale adottato e curato da numerose famiglie verrà cementificato e raso al suolo per posizionare al posto degli alberi i macchinari della Metro C?

2. Perché il campetto in cemento di proprietà del comune, posto sul lato opposto della strada e sede originaria del cantiere, viene risparmiato per abbattere un giardino?

3. Perché macchinari inquinanti e pericolosi vengono posizionati a cinque metri dalle finestre delle famiglie invece che dall’altra parte della strada dove non abita nessuno?

4. Perché si sceglie di tutelare un campetto in cemento invece di proteggere la salute dei numerosi bambini costretti a vivere per anni a stretto contatto con gruppi elettrogeni, compressori e impianti di raffreddamento dell’olio della talpa?

5. Come spiega il disinteresse e lo scarico di responsabilità politica e morale di fronte al pericolo per la salute di famiglie e di bambini?

6. Come spiega il disinteresse e lo scarico di responsabilità politica e morale di fronte all’impegno dimostrato per anni dai bambini che hanno protetto e curato il verde pubblico con il loro entusiasmo e il loro lavoro?

7. Che messaggio intende mandare con questa operazione ai bambini della nostra città e ai cittadini impegnati per il rispetto del bene comune?

ipponio targa

Il cantiere della metro C salva campetti comunali per distruggere la vita delle persone e degli alberi” spiega l’associazione.

Cosa risponderà il Campidoglio?

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