Il Paese più ricco d’Europa ha reso gratuiti tutti i trasporti pubblici, altri Stati seguiranno il suo esempio?

Il Lussemburgo ha recentemente festeggiato tre anni di trasporto pubblico gratuito. E, a detta de cittadini, è un successo strepitoso. Ma attenzione, gli esperti spiegano perché rendere gratuiti autobus, tram e treni potrebbe non essere una “bacchetta magica” per risolvere il problema

Nel marzo del 2020 il Lussemburgo divenne il primo Paese ad aver messo a disposizione di tutti i mezzi pubblici gratuiti. Da allora i risultati sono stati eccellenti. La domanda, dunque, sorge spontanea: mentre gli altri Stati cercano di incoraggiare i cittadini ad abbandonare l’auto per ridurre le emissioni di carbonio, il successo del Lussemburgo potrebbe essere replicato in tutta Europa?

Certo che sì, ma la strada non è così semplice e, soprattutto, pochissimi Paesi sono pronti a un passo simile. E il motivo è presto detto: non basta la gratuità, ma con essa è necessario un numero infinito di interventi su tutta la rete di trasporti e oltre.

Leggi anche: Trasporto pubblico gratuito: cosa ci insegna il Lussemburgo a oltre un anno dalla storica rivoluzione della mobilità

La qualità del trasporto pubblico deve cambiare completamente – dice Francois Bausch Vice Primo Ministro e Ministro della Mobilità e dei Lavori Pubblici del Lussemburgo. Non esiste una bacchetta magica. Non è solo una modalità di trasporto che risolverà tutti i nostri problemi, ma invece dobbiamo essere veramente multimodali, dobbiamo mescolarli.

In che modo il Lussemburgo ha trasformato la sua rete di trasporti?

Il Paese ha deciso di rendere gratuito il trasporto pubblico sostanzialmente per due ragioni: per dare a tutti un accesso equo e per incoraggiare il dibattito e la consapevolezza intorno a un necessario cambiamento nel proprio sistema di mobilità. Nel 2013, quando si sposò per la prima volta quest’idea, gli ingorghi nelle ore di punta erano all’ordine del giorno. Ora non ce ne sono grazie all’aumento dell’uso del sistema tramviario e alla riorganizzazione del funzionamento delle sue strade.

Il tram ha il diritto di precedenza esclusivo e ha la precedenza agli incroci, quindi non rimane mai bloccato negli ingorghi. Questo, combinato con il fatto che è gratuito, incoraggia più persone a usarlo.

Le auto non sono completamente scomparse e il Paese ha ancora il più alto numero di automobili possedute per nucleo familiare in Europa. Ogni giorno circa 230mila persone attraversano il confine con il Lussemburgo per lavoro e il 75% di questi viaggi viene effettuato in auto.

Non faccio politiche contro le auto, ma per un altro sistema di mobilità in cui l’auto ha il suo posto, dice Bausch.

Rendere il trasporto pubblico gratuito incoraggerà più persone a usarlo?

Sì, ma non basta. Rendere il trasporto pubblico gratuito non è necessariamente l’unica risposta. O comunque non è la sola. Funziona in un Paese ricco come il Lussemburgo, ma per altri l’obiettivo dovrebbe essere quello di renderlo economico, facile da usare e accessibile.

Un recente rapporto di Greenpeace sui trasporti pubblici in Europa afferma che ridurre i prezzi è uno dei “modi più semplici e rapidi” per incoraggiare le persone a utilizzarli. Il costo deve essere inferiore a quello di gestione di un’auto perché possa funzionare.

La trasformazione in Lussemburgo, insomma, è andata ben oltre il trasporto gratuito.

Vi basti pensare che negli ultimi anni, ad esempio, il Paese ha investito circa 500 euro pro capite all’anno per l’ammodernamento e l’estensione della rete ferroviaria.

Roba che in Italia è ancora da alieni. Basta leggere l’utimo rapporto Legambiente.

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