Tornare a casa al Sud per le vacanze di Natale è un salasso: un biglietto di sola andata (senza bagagli) può costare anche oltre 400 euro! I prezzi sono da brividi, al punto che conviene valutare un viaggio all'estero a Parigi o Londra
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Tornare a casa durante le vacanze natalizie? In certi casi bisogna investire un intero stipendio mensile. I costi dei biglietti aerei in questo periodo dell’anno sono schizzati alle stelle e andare all’estero è decisamente più conveniente. Sono cifre da capogiro quelle riportate nell’indagine appena pubblicata da Altroconsumo. A pagare un vero e proprio patrimonio sono principalmente gli studenti e i lavoratori che vivono in città del Settentrione e vogliono tornare al Sud per trascorrere le festività con la propria famiglia.
Ma quanto può costare un biglietto aereo in questo periodo rispetto a un volo in bassa stagione? Da Milano a Catania anche fino al… 1.130% in più! Praticamente 12 volte di più. Per andata e ritorno si spenderebbero, durante le festività, ben 408 euro in media per i cinque voli considerati (i più economici comparsi nella ricerca, in prevalenza con compagnie “low cost”), contro i 33 euro di gennaio 2024.
Utilizzando il motore di ricerca per i voli Skyscanner, a fine novembre, Altroconsumo ha confrontato i costi dei biglietti in diversi periodi (andata e ritorno per una persona nel periodo clou delle festività – dal 23 dicembre al 2 gennaio – e poi in un periodo meno “trafficato” – dal 13 gennaio al 23 gennaio 2024) su otto tratte nazionali, per le isole e non solo.
Le tratte più care
Il costo più elevato emerso dall’indagine è quello relativo alla tratta Milano-Catania, ma in generale a essere penalizzati sono tutti coloro che vogliono raggiungere le isole e il Sud. Anche la Sardegna e la Calabria hanno, infatti, costi elevatissimi, con voli che arrivano anche a oltre 470 euro. In media la differenza di prezzo fra i due periodi è del 301%.
Un viaggio aereo andata e ritorno per le vacanze natalizie costa in media 288 euro, contro i 72 euro di un viaggio a gennaio. Le due isole principali insieme alla Sardegna dominano la classifica delle differenze maggiori: subito dopo Catania c’è Lamezia Terme, dove la differenza tra i due periodi è dell’830% (un volo da Milano sarebbe costato 448 euro a Natale contro i 48 in bassa stagione). Poi c’è Palermo, dove un volo nei festivi (sempre da Milano) sarebbe costato 336 euro contro i 39 euro di gennaio, per una differenza del 758%.
Dopo le città siciliane, si piazza Cagliari: 477 euro contro 76 euro e una differenza del 527%. I gap più più contenuti riguardano i voli da da Roma a Olbia (11%, da 98 a 89 euro); e anche da Roma a Milano, dove la variazione è nulla: il biglietto in entrambi i periodi sarebbe costato sempre 91 euro.
Ecco i risultati completi dell’indagine:
In generale, tra tutti i prezzi rilevati, la differenza fra i due periodi è stata di ben il 301%: si parla di costi quattro volte più elevati nel periodo di Natale/Capodanno.
“Mediamente chi viaggia verso la Sicilia e la Sardegna avrebbe speso 301 euro durante le festività contro i 61 euro di gennaio (differenza del 395%), mentre per chi viaggia all’interno della Penisola, in media, si passa dai 274 euro dell’alta stagione agli 83 euro della bassa (differenza del 232%)” spiega Altroconsumo.
Prenotare un volo per l’estero conviene di più
Per un lavoratore fuorisede siciliano o calabrese prenotare un viaggio nelle grandi capitali europee come Parigi o Londra conviene economicamente rispetto a tornare nella propria città d’origine.
E la simulazione effettuata da Altroconsumo lo conferma. Per Londra e Parigi il costo medio per il periodo natalizio è di 151 euro, più basso dei 288 euro dei voli nazionali e la differenza tra il periodo di alta e bassa stagione è del 163%; per l’Italia è il doppio, del 301%. Ciò significa che il divario, tra un periodo festivo e non, è molto più elevato in Italia di ben l’85% rispetto a quella delle destinazioni estere.
Ecco il confronto per farvi un’idea
Perché questi costi così esorbitanti?
Vedendo queste cifre così esegerate, viene naturale chiedersi: ma da cosa dipende questo folle caro voli? Come chiarito da Altroconsumo, il fenomeno è legato innanzitutto alle classiche le dinamiche di mercato: se la domanda sale, anche il prezzo lievita di conseguenza, ma c’è troppa sproporzione per dire che tutto dipenda solo dall’aumento della domanda. Ma non solo.
Un altro fattore oggettivo che potrebbe concorrere all’aumento del prezzo dei voli è il costo del carburante: i prezzi del greggio sono calati e, anche se non conosciamo la correlazione di questi prezzi con quelli del carburante per aerei, ipotizziamo che – dato il calo del greggio – questa voce di costo non sia sufficiente a spiegare gli aumenti registrati.
“La spiegazione non è quindi semplice e i risultati completi della rilevazione fanno ipotizzare politiche di prezzo anomale su molte tratte italiane, in particolare per le isole” spiega Altronconsumo, che ha annunciato che invierà i dati dell’ +analisi all’Antitrust per contribuire alla sua indagine.
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Fonte: Altroconsumo
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