Sharing mobility: quant’è virtuosa la tua città? La lista dei comuni italiani più all’avanguardia

Anche nel 2021 Milano si conferma la città italiana della mobilità condivisa per eccellenza, seguita da Roma e Torino

Anche nel 2021 Milano si conferma la città italiana della mobilità condivisa per eccellenza. E le altre? A svelarlo è il nuovo report appena pubblicato dell’Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobility

In Italia la mobilità sta diventando sempre più leggera e smart. A confermarlo è il boom di iscrizioni ai servizi di sharing mobility, che in Italia hanno raggiunto la quota di 5.600.000 con 158 servizi di sharing attivi in 49 città (il triplo rispetto 2015). E Milano si conferma anche quest’anno la città italiana più virtuosa in fatto di mobilità condivisa – seguita da Roma e Torino -, come rivelato dal 5° rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobility. 

In totale sono 49 le città italiane con almeno un servizio di micromobilità attivo. Ciò significa che circa 15 milioni di italiani possono utilizzare almeno un servizio di sharing con quasi 90.000 i veicoli in condivisione. La micromobilità oggi costituisce il 91% dei veicoli in condivisione.

Tuttavia, sono soltanto quattro le città italiane dove sono presenti tutti i quattro servizi di sharing (car, bike, scooter, monopattini): Milano, Roma, Torino e Firenze.

micromobilità

@Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobility

La sharing mobility in Italia

Come anticipato, Milano è la città italiana dove la mobilità condivisa ha attecchito maggiormente ed è la prima in tutti e tre gli indicatori (percorrenze, numero veicoli, numero noleggi). In crescita anche Roma, che si classifica al secondo posto. Al terzo posto si piazza, invece, Torino, seguita da Bologna, Firenze, Bari, Genova.

Tra le prime dieci città italiane più virtuose Pescara, Rimini, Verona. Da segnalare Brescia, con un bike sharing pubblico molto efficiente e un car sharing station based. Non si può dire lo stesso, però, per Napoli che resta indietro: non ha un servizio di scooter sharing e il car sharing è di piccole dimensioni.

sharing mobility città

@Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobility

“I dati sui noleggi giornalieri in Italia possono essere confrontati con lo Shared Mobility Index di Fluctuo che tiene sotto osservazione 16 città europee: il trend positivo registrato in 6 città italiane monitorate (Milano, Torino, Roma, Bologna, Cagliari e Palermo) è in linea e addirittura migliore di quello europeo” si legge nel report appena pubblicato dall’Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobility.

Nell’arco degli ultimi 5 anni il peso medio di un veicolo in sharing è passato da 400kg a 120kg. Tra il 2019 e il 2020 nel nostro Paese c’è stato il boom dei monopattini (+65%) e degli scooter (+45%) e nelle 6 città italiane monitorate si conferma marcata la crescita dei noleggi giornalieri dei monopattini in sharing.

sharing mobility 2021

@Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobility

La tendenza conferma che un maggior numero di persone preferisce sempre di più muoversi con leggerezza in città e per raggiungere il posto di lavoro. Per tanti italiani la sharing mobility è anche una soluzione al problema del parcheggio, oltre che un modo per azzerare (o quasi) gli impatti ambientali.

Le nuove sfide della micromobilità

Nonostante i numeri incoraggianti sulla sharing mobility in Italia, bisognerà affrontare una serie di sfide, come evidenziato anche dal report. Innanzitutto, sarà necessario aumentarne la diffusione: più del 50% dei capoluoghi italiani non dispongono ancora di un servizio di sharing; inoltre, è urgente superare il divario tra Nord e Centro-Sud e attivare i servizi anche nelle realtà medio-piccole. Infine, per estendere la sharing mobility anche dove l’imprenditoria privata non riesce a garantire i bisogni della collettività, occorre sostenere i servizi di micromobilità con modelli simili a quelli con cui si sostiene il trasporto pubblico.

A tal proposito ’Osservatorio ha simulato quale sarebbe l’ordine delle risorse da impegnare annualmente per istituire un efficace
servizio di bike sharing nei 76 capoluoghi che ancora non ne dispongono. Mettere su strada circa 35.000 biciclette in condivisione, servendo circa 7 Milioni di italiani in più rispetto ad oggi, significherebbe aumentare la dotazione di risorse del Fondo Nazionale per il trasporto pubblico locale di solo lo 0,5% all’anno. Inoltre, un elemento importante emerso nella Conferenza è quello del ruolo che potranno avere nei prossimi anni le stazioni ferroviarie come “catalizzatori” di mobilità condivisa, consentendo ai vari servizi di sharing di disporre di spazi dedicati e facilmente individuabili.

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Fonte: Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobility

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