Olio di palma, ingrediente malsano contenuto in biscotti, merendine ma anche saponi e prodotti per l'igiene personale. È tutto? Sbagliato. Uno dei principali motori delle deforestazione a livello mondiale finisce anche nelle auto alimentate a diesel
Olio di palma, ingrediente malsano contenuto in biscotti, merendine ma anche saponi e prodotti per l’igiene personale. È tutto? Sbagliato. Uno dei principali motori delle deforestazione a livello mondiale finisce anche nelle auto alimentate a diesel.
Eppure quasi nessuno lo sa. Se la polemica sull’olio di palma che finisce sulle nostre tavole ha avuto ampia risonanza, pochi di noi sono a conoscenza del fatto che grandi quantità di esso finiscano nei serbatoi delle macchine del mondo. Lo scorso anno, il 51% dell’olio di palma utilizzato in Europa ha riempito i serbatoi di auto e camion. Ciò rende i conducenti i principali (ma inconsapevoli) consumatori di olio di palma in Europa.
Eppure, la stragrande maggioranza degli abitanti del Vecchio Continente non sa di usarlo quando fa il pieno. Secondo un sondaggio condotto da Ipsos su 4.500 residenti in 9 paesi, l’82% degli intervistati non è a conoscenza del fatto che al carburante diesel sia aggiunto olio di palma. Eppure molti (il 69% degli intervistati) erano favorevoli a chiedere ai governi e all’Europa di per porre fine al sostegno politico e alle sovvenzioni per l’olio di palma nel biodiesel.
Italiani e ungheresi sono stati quelli a opporsi maggiormente alla combustione di olio di palma in auto e camion (75%), seguiti dai francesi (71%), inglesi (69%) e polacchi (69%). Il sondaggio mostra che esiste un forte sostegno pubblico in tutta Europa alla decisione del Parlamento europeo e degli Stati membri di eliminare gradualmente l’uso dell’olio di palma nei carburanti diesel. La Commissione europea ha tempo fino al 1° febbraio 2019 per pubblicare un atto delegato che stabilisca i criteri scientifici per eseguirne la progressiva eliminazione dal gasolio.
L’uso dell’olio di palma per alimentare le auto in Europa sta mettendo a repentaglio le foreste mondiali, soprattutto nel sud-est asiatico. Il biodiesel così prodotto è addirittura tre volte più dannoso per il clima di quello realizzato dalle fonti fossili.
#NotInMyTank
Una coalizione internazionale di ONG ambientaliste in vari paesi, dal Belgio all’Italia ha lanciato la campagna #NotInMyTank per esortare la Commissione a pubblicare entro febbraio nuove regole per eliminare del tutto questa dannosa sostanza dal diesel.
Per farlo, ha chiesto aiuto ai cittadini europei sia con una petizione che con una serie di iniziative pubbliche e culminerà in una “giornata europea di azione”, con più dimostrazioni a Roma, Madrid, Berlino, Parigi e Berlaymont, sede della Commissione europea.
Gli attivisti hanno annunciato diversi “raduni delle scimmie” per convincere i responsabili politici ad agire per evitare l’estinzione di molte specie, inclusi gli oranghi, a causa dalla deforestazione legata all’industria che sfrutta l’olio di palma.
Giorgio Zampetti, direttore esecutivo di Legambiente, che rappresenta l’Italia all’interno della coalizione, ha detto:
“Volevamo combustibili più puliti per salvare l’ambiente, invece abbiamo l’olio di palma, che distrugge le foreste, alimentando le auto diesel: è un paradosso insopportabile. Questa campagna darà voce alle preoccupazioni della maggior parte degli italiani e degli europei, che sono contrari. Abbiamo bisogno di biocarburanti avanzati, prodotti da rifiuti, nel contesto di un’economia circolare. E, a lungo termine, abbiamo bisogno di città prive di diesel come Milano, che dal 2025 vieteranno del tutto i veicoli diesel”.
Per firmare la petizione clicca qui
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Francesca Mancuso
Foto: BorneoNews