A rischio il futuro dei monopattini in sharing nella capitale francese: Parigi si prepara al referendum fortemente voluto dalla sindaca Anne Hidalgo, che considera questi mezzi fonte di pericolo e di disagi (a causa del mancato rispetto delle regole)
Tra non molto i monopattini elettrici a noleggio potrebbero sparire dalla città di Parigi. A decidere sulle loro sorti saranno gli stessi cittadini, chiamati ad esprimere il loro parere al referendum che si terrà domenica 2 aprile.
A Parigi si contano attualmente circa 15mila monopattini – gestiti da società come Tier, Lime e Dott – che possono essere usati in sharing. Tuttavia, il mancato rispetto delle regole stradali sta generando caos e incidenti nel capoluogo francese, così come sta accadendo in tante altre grandi città, come ad esempio Roma.
Un decreto, risalente al 2019 ha introdotto una serie di restrizioni legate all’uso di questi mezzi di trasporto leggero: l’età minima per guidarli è fissata a 12 anni ed è vietato superare la velocità a 25 km/h e circolare sui marciapiedi. Nonostante, ciò sono ancora troppi i francesi che sfidano i divieti mettendo a rischio la loro vita e quella di altre persone. Un altro grande peroblema è quello degli abbandoni: c’è chi li lascia per strada o nei parchi, senza alcun rispetto.
Un referendum che divide
Alla luce di questa situazione la sindaca socialista Anne Hidalgo ritiene che la mossa migliore sia mettere al bando i monopattini elettrici in sharing. La volontà di indire un referendum è stata espressa lo scorso gennaio dalla prima cittadini di Parigi.
“Rispetterò il voto dei parigini, anche se contrario a quello che vorrei” ha rassicurato.
Il suo annuncio, però, ha creato numerose spaccature nel Paese. Contrario al referendum il ministro francese dei Trasporti, Clément Beaune, secondo il quale sarebbe più opportuno inasprire le regole (innalzando l’età minima per guidare questi mezzi a 14 o a 16 anni) e rendere le multe più salate invece di privare i cittadini del servizio dei monopattini a noleggio.
In ogni caso, l’ultima parola su questi mezzi in sharing spetterà ai parigini.
Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube
Fonti: Comune di Parigi /Le Parisien
Leggi anche: