Sulla scorta di altre città europee, il consiglio comunale milanese approva il limite di velocità a 30 all’ora in ambito urbano, eccetto alcune arterie a grande scorrimento, dove si potrà procedere massimo a 50. Nessuna fretta, però: il nuovo limite sarà in vigore dal 1° gennaio del 2024
Si chiama “Milano città 30” l’ordine del giorno approvato dal consiglio comunale del capoluogo lombardo, col principale obiettivo di ridurre gli incidenti stradali e le morti sulle strade. Ridurre la velocità dei veicoli a un massimo di 30 chilometri orari potrebbe significare, però, anche diminuire l’inquinamento acustico e atmosferico e, perché no, potrebbe rendere più agevole la circolazione di chi soprattutto si sposta in bici. Ma è realmente ciò di cui una città così inquinata ha bisogno?
Anche Bologna aveva stabilito la stessa norma pochi mesi fa, mentre già in Europa molti grandi centri urbani hanno varato negli anni scorsi piani simili: da Parigi a Bruxelles, passando per Londra, Lille, Valencia, Helsinki e Bilbao.
Ma perché un limite simile, che tuttavia ha ricevuto parecchie polemiche? La sicurezza innanzitutto: secondo un rapporto ACI-Istat, l’elevata velocità è la prima causa statistica dei sinistri, il 70% dei quali avviene in città dove il numero dei morti è in continua crescita ed è pari al 49,7%, mentre i feriti raggiungono quota 69,7%. E, potrebbe essere evidente, impattare un pedone o un altro mezzo a 50 all’ora può essere decisamente più traumatico che farlo a 30.
Milano sostenibile?
Chi è favore della nuova misura, la vede anche come un tentativo di promuovere la mobilità sostenibile. Un piano che tra l’altro è in linea con quanto sta attuando il consiglio comunale, grazie a una politica di disincentivo all’uso dell’automobile basata sul taglio degli spazi in cui è possibile parcheggiare e dell’ampliamento di quelli a pagamento.
Ma i risultati ci sono? Per il momento pare proprio di no e i detrattori aspettavano al varco il dato secondo cui Milano nel 2022 ha visto addirittura aumentare i giorni con alta concentrazione di polveri sottili rispetto anche agli anni pre-pandemia.
Ne abbiamo parlato qui: Allarme inquinamento: se vivi in queste due città, puoi monitorare così i livelli di smog della tua zona
In ogni caso, quanto a “Milano città 30”, l’iter di applicazione delle nuove “zone 30” è ancora lungo: oltre alla delibera definitiva, bisognerà adattare le infrastrutture segnaletiche e dotare molte arterie di autovelox. Un complicato processo, quindi, che ancora una volta vede una norma varata ma non i mezzi e gli strumenti per farla rispettare. Va bene, direte voi, per la sicurezza e l’ecologia val la pena aspettare, ma siamo sicuri sia la mossa giusta?
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Fonte: Comune di Milano
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