Valencia, decine di ciclisti volontari portano aiuti con le loro bici (e anche il “nostro” Stefano Garzelli si mobilita)

Con le loro bici si possono spingere dove altri mezzi non riescono a passare, bloccati dal fango: così decine di volontari stanno aiutando la popolazione della regione di Valencia. E anche un ex campione di ciclismo come Stefano Garzelli prova ad aiutare quella che per lui ormai è casa, lanciando una raccolta fondi

La recente tragedia causata da inondazioni devastanti che ha colpito la regione di Valencia, con oltre duecento vittime e migliaia di persone in difficoltà, ha spinto decine di ciclisti a unirsi in un’azione di solidarietà straordinaria.

A fronte di una devastazione senza precedenti che ha tristemente messo in luce gli effetti dei cambiamenti climatici, numerosi quartieri e paesi sono stati sommersi da acqua, fango e detriti, rendendo impossibile il transito ai mezzi di soccorso tradizionali.

Per rispondere a questa emergenza, il ciclista Juan Dual ha lanciato un’iniziativa unica, coinvolgendo volontari in bici per raggiungere le aree più isolate. Dual, noto per il suo impegno sociale, ha radunato ciclisti da tutta la zona, creando una vera e propria rete di soccorso su due ruote.

I volontari trasportano beni di prima necessità come cibo, latte e pannolini, attraversando strade impraticabili per altri veicoli, dimostrando che le bici gravel e le mountain bike possono fare la differenza dove altri mezzi falliscono, come era successo in Emilia dopo le alluvioni con gli enduristi che in moto portavano medicinali e viveri a chi era rimasto isolato.

Il centro di coordinamento per questi interventi si trova all’Espai La Rambleta, uno spazio culturale trasformato in base logistica. Qui i ciclisti raccolgono i beni donati, formano gruppi di cinque o dieci persone e, seguendo le indicazioni delle associazioni locali, partono verso le aree più bisognose.

La mobilitazione richiede grande organizzazione: è necessario evitare il caos e assicurarsi che ogni intervento sia mirato. Gli stessi ciclisti devono proteggersi con guanti e mascherine per evitare malattie trasmesse dall’acqua contaminata e dai rifiuti che si sono accumulati nelle strade.

L’ex campione di ciclismo Stefano Garzelli e la sua raccolta fondi

Un’altra iniziativa importante è stata avviata dall’ex campione di ciclismo Stefano Garzelli, vincitore del Giro d’Italia nel 2000. Varesino di nascita, da anni Garzelli vive a pochi chilometri da Valencia dove ha fondato una scuola di ciclismo per ragazzi dai 4 ai 15 anni.

Anche lui ha risposto prontamente alla crisi, spinto dall’esperienza di una precedente alluvione che dieci anni fa aveva distrutto la sua casa. Questa volta, Garzelli è stato più fortunato, riuscendo a proteggere sia la sua abitazione che la scuola grazie a strutture preventive contro l’acqua e il fango.

Consapevole della gravità della situazione, Garzelli ha lanciato un appello per una raccolta fondi, rivolta al mondo del ciclismo e alla comunità locale, per fornire alle famiglie colpite cibo e beni di prima necessità e sostenere concretamente chi ha perso tutto. Chi volesse può donare a questo link.

Due iniziative, come quelle che già vi abbiamo raccontato dei contadini che sono scesi in strada armati di trattori, fuoristrada e attrezzi di fortuna per liberare le strade dal fango e della gara di solidarietà dei volontari – accorsi a migliaia per aiutare – che ci ricordano ancora una volta come l’unione faccia la forza. Una mobilitazione senza precedenti per una catastrofe senza precedenti perché “solo el pueblo salva el pueblo”.

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