Succede che se non ci pensa l’amministrazione comunale, allora ci pensano i cittadini. E’ così che a Roma continuano a moltiplicarsi le piste ciclabili fai-da-te
Succede che se non ci pensa l’amministrazione comunale, allora ci pensano i cittadini. È così che a Roma continuano a moltiplicarsi le piste ciclabili fai-da-te.
L’ultima in ordine di tempo è quella di via Tuscolana a Roma, ma dotarsi di bomboletta spray e creare da soli l’area attrezzata per gli amanti delle due ruote sta diventando un’abitudine.
Un’operazione “clandestina” che tiene accesa la fiamma della polemica. Da un lato ci sono i promotori dell’iniziativa pista ciclabile fai-fa-te, ovvero tutti quei cittadini che, tramite volantini sparsi per la Capitale, si dichiarano stanchi del fatto che l’amministrazione comunale non crei piste ciclabili adeguate e a norma di legge, dall’altro tutti coloro che condannano l’azione come un atto di vandalismo.
Stencil, cartello con le due ruote e voilà: striscia bianca corsia riservata pronta. Sul web, i quesiti postati sotto la foto della neonata pista ciclabile di via Tuscolana, sono tantissimi.
Alcuni dei contrari alla pista ciclabile fai-da-te rispondono così:
e questo ovviamente per voi non è vandalismo?
Quindi posso crearmi un parcheggio fai da te sotto casa ora? Daje.
Chi parcheggia sulle strisce prevalicando il pedone è un romano incivile mentre il ciclista che si sistema le strade a sua comodità è un eroe?
Raga spero che scherzano perché altrimenti dopo sto post stamo tutti con pennello e vernice!
Dai raga da domani rifamo tutte le strisce blu, le famo bianche!
spero si tratti solo di una provocazione: non credo siano legali né credo che gli automobilisti le rispetteranno. è tutto solo molto triste: l’anarchia regnante e il disinteresse del comune di Roma.
Polemiche a parte, resta il fatto che il diritto di avere una pista ciclabile è alla base di una società civile. Per questo proprio a Roma, dove la community dei ciclisti diventa sempre più numerosa (nonostante le difficoltà e i problemi di muoversi con la bici per le strade), è nato il progetto del Grab.
Si tratta di un grande accordo anulare delle bici, un anello ciclopedonale di 44,2 chilometri che si svilupperà completamente all’interno della città di Roma, voluto da Legambiente e VeloLove.
Avremmo voluto chiedere direttamente al Comune di Roma cosa ne pensa delle piste ciclabili fai-da-te e all’Assessorato alla Mobilità, ma attualmente l’amministrazione capitolina è commissariata. E una grande metropoli come Roma continua a non avere abbastanza piste ciclabili, mentre quelle esistenti risultano quasi sempre impraticabili, maltenute e insicure, indipendentemente dal colore dei sindaci che si sono succeduti.
È troppo chiedere più sicurezza per i ciclisti romani?
Dominella Trunfio
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