Qual è il contributo reale e tangibile che si può trarre dalla sostituzione delle nostre 4 ruote con la bici? A questa domanda da un milione di dollari ha risposto un maxi-studio americano, diretto da Jonathan Patz del Global Health Institute dell'University of Wisconsin-Madison (Usa), che ha scoperto come le pedalate quotidiane per andare a lavoro o a fare la spesa regalino 4 fondamentali benefici:
La scelta giusta, non finiremo mai di ripeterlo è la biciletta: salva vite umane e fa risparmiare. Come? Qual è il contributo reale e tangibile che si può trarre dalla sostituzione delle nostre 4 ruote con la bici?
A questa domanda da un milione di dollari ha risposto un maxi-studio americano, diretto da Jonathan Patz del Global Health Institute dell’University of Wisconsin-Madison (Usa), che ha scoperto come le pedalate quotidiane per andare a lavoro o a fare la spesa regalino 4 fondamentali benefici:
riduzione delle emissioni di gas serra;
miglioramento della qualità dell’aria;
miglioramento del benessere fisico
miglioramento dell’economia.
Perché scegliere la bici fa stare bene, non inquina, fa risparmiare, abbassa le spese mediche e salva addirittura vite umane. Insomma, pedalare significa fare del bene alla salute e al portafogli, grazie al movimento e a un ambiente meno inquinato dai tubi di scappamento.
Noi che cerchiamo di essere buoni con la terra questo lo sapevamo già, come avevamo spiegato in 13 buoni motivi per utilizzare la bicicletta. Ma lo studio “Air Quality and Exercise-Related Health Benefits from Reduced Car Travel in the Midwestern United States”, condotto su 11 maxi-aree metropolitane e oltre 30 milioni di residenti di Illinois, Indiana, Michigan, Minnesota, Ohio and Wisconsin, si è spinto oltre, fino a mostrare innegabilmente che spostarsi in bici è la scelta migliore che si possa fare. Secondo i dati dei ricercatori, infatti, basterebbe sostituire la metà dei viaggi quotidiani verso l’ufficio con spostamenti in bici nei sei mesi più caldi dell’anno, per risparmiare circa 7 miliardi di dollari l’anno ed evitare 1.100 morti grazie a una miglior qualità dell’aria e all’aumento dell’attività fisica. Il che si traduce a sua volta in una riduzione delle cure mediche per obesità, diabete e cardiopatie.
“La ‘conversione’ dall’auto alla bici per i brevi percorsi quotidiani –spiega Patz- rappresenta un approccio ‘win-win’, troppo spesso ignorato. Parliamo tanto dei costi delle energie alternative, ma raramente esaminiano i benefici di questo tipo di strategie”. Le proiezioni del ricercatore mostrano in maniera tangibile che questo cambiamento potrebbe avere dei benefici inimmaginabili. Per questo, “occorre ridisegnare le nostre città per consentire ai nuovi ciclisti di spostarsi senza rischi”, conclude Patz.
Patz spiega, poi, che i cambiamenti comportamentali ipotizzati nel suo studio, anche se attuati solo nell’area del Midwest, consentirebbero da soli di portare l’intero Paese in allineamento con gli standard nazionale di ozono. E pensare che lo studio non ha tenuto conto dei benefici dello spostamento a piedi o con i mezzi pubblici. E lo scienziato ambientale, che se ne va in prima persona in giro per la città con una bici attrezzata anche con un bidone blu con ruote per trainare la spesa, assicura che sarà un argomento trattato nei prossimi studi.
Ma c’è ancora molto da fare per rendere tutto questo reale. Perché, ad oggi, andare in giro in bici in alcune città è davvero pericoloso per la propria incolumità. Così, anche chi vorrebbe contribuire con la forza dei propri muscoli a questo cambiamento si trova davanti un ostacolo insormontabile. “Abbiamo bisogno di città costruite non per le automobili, ma per le persone”, conclude Patz. E noi ci associamo in pieno al suo appello. È ora di pedalare verso un futuro migliore!
Roberta Ragni