Caschi bici, i marchi migliori e peggiori secondo il test di Altroconsumo

I caschi per bambini non sono sempre sicuri, e non dipende dal prezzo. Il nuovo test condotto da Altroconsumo.

I caschi per bambini non sono sempre sicuri, e questo non dipende dal prezzo più o meno alto. A rivelarlo è stato un nuovo test condotto da Altroconsumo su diversi caschetti per la bici.

Di recente, l’organizzazione indipendente ha svolto un analisi su 11 caschi e su 6 tipi di impatto. Quello che è emerso dall’analisi è che in molti casi il prezzo non faceva la differenza e non era sinonimo di qualità e maggiore sicurezza.

Per lo studio, Altroconsumo ha effettuato le prove su sei tipi di cadute. Diverse sono state le tipologie esaminate, caratterizzate da materiali, marchi e forme differenti. I risultati hanno rivelato che la probabilità di evitare danni cerebrali per i bambini che indossavano uno dei caschi testati varia va dal 50 al 70%, a seconda dei modelli. Numeri preoccupanti. In altre parole, i caschi in un caso su 2/3 non sono in grado di evitare danni cerebrali.

caschi altroconsumo

©Altroconsumo

In testa alla classifica, capace di evitare al 73% eventuali danni cerebrali a seguito di una caduta troviamo il Btwin100 di Decathlon, il cui costo è di appena 6€. All’ultima posizione con una valore pari al 53% troviamo invece uno dei caschi meno economici, lo Specialized Shuffle led Mips (53€).

Eppure, come spiega Altroconsumo, tutti i caschi per bambini testati sono prodotti omologati secondo la norma EN1078:

“In laboratorio non abbiamo ripetuto le prove previste per l’omologazione: per noi le prove della norma sono la base di partenza e, dunque, andiamo oltre, sottoponendo i modelli a prove più severe, perché pensiamo che siano necessari test più realistici per valutare il livello di sicurezza offerto dai caschi in caso di impatto. Sicurezza che non è sempre proporzionata al prezzo. I caschi del test ottengono i risultati peggiori nella prova di impatto laterale: nessun modello raggiunge le cinque stelle (il voto migliore) e solo due raggiungono le quattro stelle. È un risultato preoccupante: significa che, in generale, i caschi in commercio non proteggono in modo sufficiente per quel genere di caduta (invece piuttosto frequente)” si legge nel comunicato ufficiale.

Secondo il test, i caschi in genrale hanno ottenuto i risultati peggiori nella prova di impatto laterale: in questo caso nessun modello ha raggiunto il voto più alto, le cinque stelle e solo due hanno conquistato le quattro stelle:

” È un risultato preoccupante: significa che, in generale, i caschi in commercio non proteggono in modo sufficiente per quel genere di caduta (invece piuttosto frequente)” spiega Altrocosnumo.

Per questo l’organizzazione chiede maggiore attenzione, ricordando che indossare il casco, purché della misura giusta, è meglio che non metterlo affatto ma

“per avere caschi sicuri però i produttori devono fare di più: basterebbe rendere più severi e articolati i protocolli da superare per ottenere l’omologazione, per esempio testando anche gli impatti su superfici inclinate e non solo piane”.

L’indagine completa è disponibile su Altroconsumo

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