Non è una bicicletta tradizionale, non è nemmeno una Pedelec (Pedal Electric Cycle) . Si tratta di Bike+, una bici ibrida che usa un motore elettrico e una batteria, ma che, al contrario delle bici elettriche, si regola sul ciclista. Nato nelle aule del dipartimento di elettronica del Politecnico di Milano, il progetto è stato condotto dal gruppo di ricerca “MOVE”, guidato dal professor Sergio Savaresi, in collaborazione con gli ingegneri Giovanni Alli e Pierfrancesco Spagnol.
Una bici elettrica che si ricarica semplicemente pedalando. Si tratta di Bike+, una bici ibrida che usa un motore elettrico e una batteria, ma che, al contrario delle normali bici a pedalata assistita, si regola sul ciclista e non ha bisogno di essere ricaricata.
Nato nel dipartimento di elettronica del Politecnico di Milano, il progetto è stato condotto dal gruppo di ricerca “MOVE”, guidato dal professor Sergio Savaresi, in collaborazione con gli ingegneri Giovanni Alli e Pierfrancesco Spagnol.
Ma come funziona? In pratica, grazie a un motore elettrico e a delle batterie, Bike Plus regola la quantità di energia da fornire o da richiedere al motore basandosi sulle condizioni metaboliche del ciclista, che vengono ricostruite grazie all’analisi di parametri quali spinta sui pedali, velocità e pendenza. Quindi, quando si pedala, ad esempio a velocità costante, la batteria si ricarica e, al contrario, se si è “in difficoltà”, ad esempio nelle partenze da fermo, la bici fornisce energia. Ciò significa che la batteria del motore mantiene sempre lo stesso livello di carica.
Lo confermerebbero una serie di esperimenti condotti in velodromo e presso il centro di medicina sportiva Mapei di Castellanza, in provincia di Varese, come spiega RED Ride Drive Live, un progetto editoriale dedicato alla passione su due e quattro ruote che ha testato l’innovativo veicolo. “In pratica si è dimostrato che il consumo di ossigeno del ciclista in sella a una bici che monta il Bike Plus, nel ciclo urbano, è del 30% inferiore a quello in sella a una bici tradizionale. Il risultato è che con l’utilizzo di Bike Plus vengono “abbassati” i picchi di fatica, quindi il ciclista può percorrere lo stesso tratto di strada consumando meno energia, arrivando quindi a destinazione più riposato“, si legge nella recensione.
Ovviamente, nel frattempo è lo stesso ciclista a ricaricare le batterie, rendendo l’apporto di energia dall’esterno pari a zero. Qual è il verdetto del test drive? Si fa davvero meno fatica? Dopo oltre un’ora passata a pedalare in sella alla Bike Plus, “l‘impressione è stata che nei tratti scorrevoli, il trascinamento dovuto alla ricarica della batteria si avverta tutto. Nei percorsi prettamente urbani invece, caratterizzati da frequenti arresti e ripartenze, il sollievo della spinta elettrica in partenza fa dimenticare la fatica dovuta alla ricarica. Quindi la sensazione è che in città si faccia un po’ meno fatica“.
La bici sarà presentata ufficialmente al grande pubblico a Fa’ l a cosa giusta 2013, la fiera del consumo critico a Milano dal prossimo 15 marzo.
Roberta Ragni
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