Un gruppo di ricercatori ha analizzato l’impatto che avrebbe un utilizzo massiccio delle bici al posto dei consueti mezzi di trasporto. Se tutti noi usassimo le bici per almeno 2.6 km al giorno come fanno gli olandesi, potremmo ridurre le emissioni di anidride carbonica di 686 milioni di tonnellate all’anno.
L’Olanda, si sa, è la patria delle biciclette, con più di 19 milioni di bici per 17 milioni di abitanti (sì, più di una per abitante). Ma cosa succederebbe se tutti noi prendessimo esempio e facessimo come gli olandesi? Quale sarebbe l’impatto di questa semplice azione per il nostro Pianeta e per l’ambiente che ci circonda?
Lo ha rivelato un nuovo studio curato da un gruppo internazionale di ricercatori e pubblicato sulla rivista scientifica Communications Earth and Environment che si è concentrato sulle emissioni globali causate dall’industria dei trasporti e che vanno a peggiorare il problema del cambiamento climatico. Per l’esattezza, il settore dei trasporti è responsabile di un quarto delle emissioni di gas serra, di cui circa la metà del totale avviene per “colpa” delle auto.
Ciò accade ovunque, tranne che in due Paesi storicamente amanti delle bici: la Danimarca e l’Olanda, che sono riusciti a ridurre le emissioni grazie all’utilizzo di questa modalità di trasporto alternativa, salutare e soprattutto eco-friendly.
Il risparmio in termini di emissioni di anidride carbonica sarebbe immenso
Curiosi di sapere di che numeri stiamo parlando? Ebbene, secondo la ricerca, se tutti noi andassimo in bici come gli olandesi (ovvero percorressimo circa 2,6 km al giorno), saremmo in grado di ridurre 686 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica ogni anno. Se non riuscite a quantificare quanto ciò vuol dire, ve lo diciamo noi: questi risparmi equivalgono a quasi tutte le emissioni della Germania.
Se invece tutti gli abitanti del mondo percorressero 1,60 km in bicicletta al giorno (la distanza coperta ogni giorno dai danesi), potremmo tagliare 414 milioni di tonnellate di anidride carbonica. In questo caso il risparmio sarebbe pari alle emissioni complessive della Gran Bretagna.
Il gruppo di ricercatori ha poi esaminato quali fattori hanno permesso a questi Paesi di compiere questo cambiamento e se anche altre Nazioni potrebbero essere in grado di adottare queste pratiche di trasporto.
La parte del leone la fa la distanza tra i posti da raggiungere
Sebbene sia difficile raccogliere dati sulle biciclette, dato che non devono passare attraverso le agenzie governative come i veicoli a motore, gli autori dello studio hanno creato il primo database mondiale sul possesso e l’uso delle bici utilizzando le informazioni raccolte a partire dagli anni’60.
Hanno così compreso che il numero di bici prodotte nel mondo ha superato quello delle auto. Ciò nonostante, nei 60 Paesi presi in esame, l’uso di questo mezzo di trasporto copre una quota pari ad una media del 5% degli spostamenti quotidiani.
I ricercatori, inoltre, sono venuti a conoscenza del fatto che molti cittadini di grandi Paesi possedevano sia auto che biciclette, ma tendevano a usare più spesso l’auto a causa della distanza tra i posti da raggiungere.
In alcuni Paesi gli spostamenti erano così lontani che molte persone non usavano minimamente la bicicletta. Hanno dunque concluso che per arrivare a costruire una società incentrata sul trasporto in bicicletta sono necessari anche fattori come la ricchezza e la giusta posizione geografica.
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