Seggiolini in auto: se ne fa un gran parlare, ma in Italia solo il 44% delle persone che viaggiano con bambini li usa realmente.
Seggiolini in auto: se ne fa un gran parlare, ma in Italia solo il 44% delle persone che viaggiano con bambini li usa realmente. È molto comune, infatti, vederli in giro nelle auto in braccio al passeggero di turno o indietro con le cinture di sicurezza per gli adulti: eppure i bambini trasportati in macchina avrebbero bisogno di un seggiolino apposito, adatto alla loro età e soprattutto alla loro statura.
Lo rivela un’indagine dell’Istituto Superiore di Sanità nell’ambito sull’impiego dei dispositivi di sicurezza nell’ambito progetto Ulisse sulla sicurezza stradale, che rivela un altro dato preoccupante: l’uso delle cinture anteriori e posteriori in Italia è ancora poco diffuso tra gli automobilisti.
Più precisamente, mentre l’utilizzo corretto della cintura di sicurezza è diventato più frequente per il guidatore e il passeggero anteriore, sul sedile posteriore si fa ancor fatica a capire i rischi di non allacciare la cintura di sicurezza.
Lo studio
I ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità si sono basati sui dati realmente rilevati in strada dal 2015 al 2017. Il progetto Ulisse per la sicurezza stradale ha osservato in 28 città diverse 232.283 utenti della strada (17% delle auto circolanti in Italia) sull’uso delle cinture di sicurezza, l’uso dei seggiolini e sull’uso del casco in moto.
Tra i parametri presi in considerazione anche la stagione di osservazione e i luoghi di monitoraggio (centro città, zone periferiche o zone extraurbane): ogni sito preciso di osservazione è stato monitorato quattro volte in stagioni diverse.
Seggiolini
Dalla foto scattata dall’Istituto Superiore di Sanità viene fuori che tra gli automobilisti oggetto dell’indagine soltanto il 44,1% ha in auto un seggiolino per trasportare i bambini. Potrebbero anche averlo e non usarlo o affidarsi al destino e piazzare i piccoli tra le braccia del passeggero accanto al guidatore o lasciarli sul sedile posteriore, agganciati alla cintura per adulti.
Un gesto inconsulto che espone senza alcun dubbio i bambini a un serio pericolo di vita, anche nei brevi tragitti. A marzo scatterà l’applicazione delle multe per la mancata installazione degli allarmi antiabbandono, vedremo se almeno ci si adeguerà a norme già di vecchia data.
Cinture di sicurezza
In media, nel 2019, una buona percentuale di italiani allaccia le cinture di sicurezza al posto guida o quello passeggero anteriore. Nello specifico: la percentuale di chi le indossa al Nord è dell’82,6% contro il 67% del Centro e il 36,3% del Sud.
Non è la stessa cosa, invece, sul sedile posteriore dove solo 1 passeggero su 10 indossa la cintura: su 10.994 passeggeri posteriori osservati, solo 1.126 indossava la cintura di sicurezza. Nei centri città, in periferia e fuori città è molto più frequente l’uso delle cinture di sicurezza anteriori rispetto a quelle posteriori (quasi il 7%, in media, rispetto all’ 1%).
Casco
Un obbligo, quello del casco in moto, in vigore per gli adulti dal 1992 dopo aver interessato solo i minorenni. E, si può dire, sia una norma ben permeata nel vissuto quotidiano: nei più di 37mila casi rilevati, a indossare il casco era la quasi totalità dei motociclisti, 100% al Nord, 99,6% al Centro e 94% al Sud.
Lo studio completo è in corso di pubblicazione su riviste di settore.
Leggi anche:
- Seggiolini anti-abbandono: i dispositivi in commercio, sono davvero conformi?
- Seggiolino con dispositivo anti-abbandono: ecco tutte le caratteristiche che dovrà avere
- Perché la legge sui seggiolini anti-abbandono è una follia. La petizione che vuole fermarla
- Seggiolini anti-abbandono: i produttori non accettano dispositivi di altri marchi. A rischio l’omologazione sulla sicurezza