Il centro storico della capitale si prepara a dire addio al traffico automobilistico grazie all'istituzione di un pedaggio ad hoc
Per chi abita o lavora in centro a Roma ed è solito spostarsi con l’automobile, stanno per arrivare i problemi. Infatti, sulla scia di altre grandi città italiane (ad esempio Milano) il centro storico della Capitale sta per diventare off-limits alle auto attraverso l’istituzione di un “Pollution charge”.
Si tratta, in pratica, di una tassazione imposta a tutti i veicoli che intendono entrare nell’area del centro storico di Roma, corrispondente circa al 2% del territorio cittadino: fra le aree interessate, oltre al centro storico vero e proprio, ci sono anche Castel Sant’Angelo, Vaticano, Prati, Trionfale, Clodio, Gianicolense, Ostiense, Monteverde, Testaccio, San Giovanni, Ostiense.
Questo per limitare, almeno in parte, l’inquinamento atmosferico dovuto al traffico urbano spingendo gli automobilisti a lasciare la macchina a casa. Chi risiede in quest’area dovrà munirsi di un contrassegno, al fine di ottenere un certo numero di ingressi gratuiti o sconti. Agevolazioni saranno previste anche per chi pagherà il permesso e viene da altre zone della città.
La nuova misura, annunciata dall’assessore Eugenio Patanè in occasione degli Stati Generali della Mobilità, dovrebbe partire entro per l’8 dicembre 2024 ed essere così attiva per il Giubileo (proprio l’8 dicembre, infatti, sarà aperta la “Porta Santa” nella basilica di San Pietro).
A partire da quella data, quindi, chiunque voglia entrare nel cuore della capitale con la propria macchina dovrà pagare un pedaggio, che non è stato ancora precisato. In realtà, non è la prima volta che l’argomento balza all’onore delle cronache.
Già nel 2015 un simile provvedimento era stato inserito dall’allora assessore alla Mobilità della giunta Marino, Guido Improta, nel suo Piano generale del traffico: l’avvio della misura era previsto per l’estate del 2016, cosa che non avvenne mai. L’argomento fu poi ripreso più avanti, alla fine del 2018: in quel caso la proposta fu quella di istituire un’area a traffico limitato, ma anche in quel caso non se ne fece nulla.
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Fonte: Roma Mobilità
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