Nissan Leaf, quando l’auto elettrica a casa diventa un accumulatore e fa scorta di energia

Anche se inutilizzate, le auto elettriche possono diventare una importante scorta di energia. Come la Nissan Leaf, le cui batterie hanno alimentatato migliaia di case durante il lockdown grazie alla tecnologia vehicle-to-grid

A differenza delle auto tradizionali spinte da un motore termico a benzina o a gasolio, un’auto elettrica può essere utile anche da faerma durante i periodi di emergenza, come il “lockdown” dovuto alla pandemia di Coronavirus.

Uno dei vantaggi delle auto elettriche è infatti che le batterie possono essere sfruttate anche durante la sosta per accumulare e rilasciare energia elettrica alla rete domestica ed a quella pubblica attraverso le sempre più diffuse tecnologie “Vehicle-to-home” e “Vehicle-to-grid”, quei sistemi cioè che collegano l’auto elettrica all’infrastruttura di fornitura di elettricità delle città.

Nel caso della Nissan Leaf, la vettura elettrica più venduta al mondo, è stata utilizzata negli scorsi mesi come scorta di energia da migliaia di possessori in tutto il mondo grazie all’alimentatore bidirezionale che di fatto fa dialogare l’auto con la rete elettrica.

Non è un caso che queste tecnologie nascano principalmente in Giappone, paese in cui il rischio sismico è molto alto: già nell’emergenza tsunami del 2011, dopo un anno all’arrivo sul mercato della prima generazione, 66 Leaf alimentarono case e servizi della zona maggiormente colpita dal disastro. Da allora le auto elettriche in Giappone vengono regolarmente impiegate come back up di Volt durante i disastri naturali.

Due sono le versioni dell’auto elettrica giapponese ad essere offerte oggi sul mercato italiano: la Leaf standard con batteria da 40 kWh e la Leaf e+ con batteria da 62 kWh.

Quest’ultima, secondo il costruttore nipponico, può fornire energia elettrica sufficiente per alimentare una casa giapponese media per quattro giorni. Vale a dire anche che è capaci di immagazzinare energia sufficiente per caricare 6.200 smartphone o addirittura alimentare più di 100 viaggi di andata e ritorno in ascensore in un condominio di 43 piani.

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