Ecco perché gli incentivi alle auto elettriche saranno inutili

Nuovi malumori sugli incentivi per le auto elettriche. Gli esperti del settore sostengono che non funzioneranno

Gli incentivi per le auto elettriche o ecologiche sono inutili. È quanto è emerso durante la tavola rotonda Green economy e automobile, organizzata dall’Unione italiana giornalisti dell’automotive. Secondo gli esperti del settore automotive, i bonus previsti dal governo per favorire l’acquisto di auto elettriche e co. non sono sufficienti a lanciare definitivamente il comparto.

Gli incentivi non sostengono la domanda, non funzionano perché sono orientati per il 90% alle società” ossia alle aziende e alla Pubblica Amministrazione “e non sono applicabili perché si chiede alle aziende, per poterne usufruire, di rottamare auto vecchie di dieci anni, che sono circa 1.600 in tutta Italia“. Queste le parole poco rassicuranti di Romano Valente, direttore generale dell’Unrae, l’Associazione delle case automobilistiche estere in Italia. “A questo punto sarebbe stato meglio dirottare le risorse su qualcosa di più utile, dalla riduzione della pressione fiscale agli aiuti all’Emilia” dice.

Siamo a questo punto? Il decreto sviluppo, recentemente approvato, avrebbe tenuto conto degli incentivi per le auto elettriche, ma ad alcune condizioni che vale la pena riassumere: il bonus massimo è pari a 5 mila euro e potrà usufruirne solo chi acquisterà un’auto elettrica o ibrida che emetta meno di 50 g/km di CO2. Per chi acquista veicoli con emissioni superiori a 50 g/km e fino a 95 g/Km di CO2 sono previsti 1.200 euro di bonus. Idem per le auto a GPL o metano e Bifuel. Tutti i bonus però vengono erogati previa rottamazione di un veicolo di almeno 10 anni. Gli stanziamenti da destinare agli incentivi, salvo modifiche, dovrebbero essere pari a 420 milioni di euro, e sarebbero validi dal 2013 al 2015.

Ma gli esperti del settore temono che possa trattarsi di un buco nell’acqua. Gianmarco Giorda, direttore dell’Associazione nazionale filiera industria automobilistica (Anfia), spiega che “così come sono gli incentivi non servono a nulla. Invece di investire i fondi nelle infrastrutture, a fronte di un parco di auto elettriche ancora così esiguo avrebbe avuto più senso incentivare la ricerca e lo sviluppo sulla componentistica di queste auto“. E c’è addirittuta chi ha definito”inapplicabili” gli incentivi: è Gian Primo Quagliano, presidente del Centro studi Promotor GL Events, secondo cui “il meccanismo di rottamazione è a carico delle aziende e non dei privati“.

Francesca Mancuso

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