Quando si tratta di mettere mano alle delibere di Bilancio, i Consigli comunali non si fanno scrupoli a dare il via a sedute – fiume. L'importante è che, alla fine, si arrivi a un risultato. Ed è quello al quale è pervenuto il Comune di Roma, dopo cinque giorni di discussione, con la ciliegina sulla torta rappresentata dal taglio delle auto blu per assessori e dirigenti, a favore di più agili, meno “assetate” di carburante (e, di questi tempi, indicate) utilitarie.
Quando si tratta di mettere mano alle delibere di Bilancio, i Consigli comunali non si fanno scrupoli a dare il via a sedute – fiume. L’importante è che, alla fine, si arrivi a un risultato. Ed è quello al quale è pervenuto il Comune di Roma, dopo cinque giorni di discussione, con la ciliegina sulla torta rappresentata dal taglio delle auto blu per assessori e dirigenti, a favore di più agili, meno “assetate” di carburante (e, di questi tempi, indicate) utilitarie.
D’ora in poi, i cittadini di Roma vedranno circolare i funzionari del Comune non più a bordo delle berline di rappresentanza dall’inequivocabile colore, ma seduti (forse meno comodamente, ma questo è anche un preciso indirizzo del Governo) Fiat Punto alimentate a gasolio.
Insomma: non sarà come la “Giunta a pedali” di Teramo, salita agli onori delle cronache nei mesi scorsi per la delibera del sindaco che eliminava le auto blu a favore… delle biciclette (peraltro durata solo pochi giorni, a causa della distruzione delle “due ruote” da parte di vandali). Ma è un segnale di attenzione alle spese.
E c’è di più: è stato anche disposto un “taglio” al numero degli autoveicoli comunali noleggiati dai servizi municipali: saranno, in prevalenza, Fiat Panda, e la cifra scenderà a 113 esemplari, vale a dire circa un terzo in meno rispetto al panorama attuale. In questo caso, il risparmio (pari al 51%) per le casse del Campidoglio ammonterà – è stato calcolato – a 4 milioni di euro, dei quali 1,9 milioni per le spese di carburante.
Non solo: col tempo, queste spese sono destinate a scendere ancora, per via della progressiva dismissione degli autoveicoli di proprietà comunale, a vantaggio di più flessibili convenzioni con le cooperative di taxi, che con tariffe a forfait, concordate per gli spostamenti dei dipendenti comunali, contribuiranno anch’esse a rendere più snello il traffico della Capitale.
Per l’amministrazione Alemanno, il capitolo Bilancio si è, dunque, concluso con una “vittoria” della mobilità sostenibile. Anche se va considerato che la Giunta ha deliberato quella che è una precisa indicazione del Governo, che ha chiesto agli Enti locali un taglio del 40% almeno sulle spese per i veicoli in uso.
“Quanto deliberato è un segnale morale rivolto ai cittadini, in questo momento di crisi economica – osserva Gianni Alemanno – A livello nazionale, siamo la prima amministrazione comunale che elimina le auto blu”.
Fra gli interventi alla mobilità, all’urbanistica e al territorio, sono stati approvati capitoli di Bilancio per 150 milioni di euro (con l’acquisto di dieci treni della Linea B della metropolitana), 13,4 milioni per la viabilità, 2 milioni per interventi all’ambiente e al verde urbano e 1,2 milioni destinati a interventi di urbanistica.