È tempo di passare al set di pneumatici estivi: ma a cosa fare attenzione in fase di acquisto? Ecco i consigli di Altroconsumo per risparmiare carburante e inquinare meno
È arrivato il momento di smontare le gomme invernali dalla nostra automobile e passare al set di gomme estive: a partire dal 15 aprile e fino al 15 ottobre, infatti, non è consentito viaggiare con gli pneumatici invernali (c’è tempo fino al 15 maggio per effettuare il cambio prima che scattino le sanzioni).
Per venire incontro ai consumatori e aiutarli nella scelta del set di pneumatici estivi, l’associazione Altroconsumo fornisce alcuni consigli utili, sottolineando le cose a cui fare attenzione prima di procedere con l’acquisto. Vediamoli insieme.
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Attenzione all’etichetta energetica
A partire da maggio del 2021, tutti gli pneumatici in commercio sono dotati di una nuova etichetta energetica che, rispetto al passato, contiene molte più informazioni sulle prestazioni del prodotto.
Sull’etichetta in vigore in passato, infatti, era possibile leggere informazioni solo in merito a tre parametri: resistenza al rotolamento, aderenza sul bagnato e rumorosità.
La nuova etichetta invece, grazie alla presenza di un codice QR scannerizzabile dal consumatore, consente l’accesso al database ufficiale (EPREL) in cui poter consultare tutte le informazioni e le caratteristiche relative al prodotto.
Ecco quindi a cosa fare attenzione nella nuova etichetta:
- Resistenza al rotolamento. Presente già nella vecchia etichetta, è un parametro strettamente legato ai consumi di carburante. La nuova etichetta ha ridotto il numero di classi da sette a cinque: dalla lettera A (maggior efficienza e quindi minor consumo di carburante) alla lettera E (consumo massimo).
- Aderenza sul bagnato. Questo parametro, oltre a interessare i consumi e le prestazioni, riguarda anche la sicurezza di guida: più lo pneumatico è capace di aderire alla strada bagnata, più corto risulterà lo spazio di frenata (e più sicura sarà la guida). Anche in questo caso, esistono cinque classi per misurare il parametro: si va dalla classe A (gomma con lo spazio di frenata più corto) alla classe E (comma con lo spazio di frenata più lungo).
- Rumorosità. Il rumore esterno generato da uno pneumatico è classificato con le lettere A, B o C, dove A rappresenta il rumore meno intenso e C quello più intenso. Oltre alla classificazione per lettera, nella nuova etichetta viene indicato il valore esatto del rumore (misurato in decibel).
- QRcode. Grazie alla presenza del QRcode chiunque può accedere online ai dettagli tecnici contenuti nel database ufficiale europeo di registrazione (EPREL).
Purtroppo, neppure nella nuova etichetta in vigore è riportata in etichetta l’aspettativa di vita dello pneumatico, cioè per quanti chilometri lo potrò usare prima di cambiarlo.
Come scegliere pneumatici sostenibili
Scegliere uno pneumatico con classi più alte diventa importante anche per risparmiare carburante e produrre meno emissioni – spiegano gli esperti di Altroconsumo.
Uno pneumatico in classe A o B per quanto riguarda la resistenza al rotolamento permette di consumare meno e, di conseguenza, anche inquinare meno. Per fare un esempio, scegliere una gomma in classe B invece di una in classe C permette mediamente un risparmio di carburante fino al 7%.
Leggendo l’etichetta, possiamo scegliere uno pneumatico che promette ottime prestazioni e che garantisce, di conseguenza, un impatto ambientale minore. Ma fare un acquisto consapevole non basta per essere certi di inquinare meno e avere un prodotto dalla vita lunga.
Una gomma sgonfia o con un valore di pressione inferiore a quella ottimale, per esempio, consuma di più e ha una vita più breve – ecco perché è importante controllare o far controllare la pressione degli pneumatici almeno ogni due o tre mesi.
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Fonte: Altroconsumo
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