L'auto ad aria compressa di cui si parla da anni potrebbe arrivare già a metà del prossimo anno
Un’auto ad aria compressa, ecologica, veloce, economica. Il sogno di chiunque, soprattutto in questo periodo con il prezzo dei carburanti alle stelle. Se ne parla ormai da anni, e mentre tutto sembrava ancora fermo, pare che la Motor Development International (MDI), società lussemburghese con sede a Nizza, sia pronta al lancio dell’auto, l’ormai nota AirPod.
Lo speciale veicolo percorrerebbe 100 chilometri con una spesa pari ad un solo euro, e costerà “solo” 7mila euro. A rivelarlo, in anteprima è stata Repubblica secondo cui il primo modello ad entrare nel mercato sarà una city car, cui faranno seguito numerosi altri modelli, dalla berlina da famiglia alla piccola, dalla vetturetta per 14enni al Bus, passando per il veicolo commerciale, il trattore e il container.
Entro la metà del 2013, l’auto, dopo aver stretto un accordo con la Tata nel gennaio del 2007, sarà sulle nostre strade. Dapprima su quelle francesi, poi nel resto d’Europa. Cyril Negre, responsabile tecnico dell’auto ad aria della Mdi e figlio di Guy Negre, fondatore della Mdi, ha spiegato a Repubblica.it che la prima auto ad aria sarà l’AirPod e sarà omologata come quadriciclo leggero ‘grande‘, “quello per 16enni“. Seguirà una “versione baby, per i 14enni, e quindi una macchina vera“.
Secondo Negre, il punto forte della strategia di MDI è anche un altro: “Per fare ecologia, oggi, non basta fare macchine pulite, ma è necessario fare macchine che costano poco. E che richiedono poca energia per essere prodotte. Proprio quello che facciamo noi. In più non trasportiamo macchine finite qua e là per l’Europa. Le produciamo in loco, questo riduce ulteriormente le emissioni (e i costi) del ciclo produttivo“. Proprio così. Non esisteranno concessionarie del gruppo, ma le auto saranno vendute nello stesso luogo, le officine, in cui verranno prodotte.
Visto che se ne parla da tanto, ma in pratica non si è ancora visto granché di questa speciale auto, c’è da andarci piano. Meglio non cantar subito vittoria, ma neanche perdere le speranze nonostante qualcuno l’abbia già qualcuno l’ha classificata come una delle tecnologie verdi “testate” ma “fallite”, uno dei peggiori “green flop”.
Sperando di saperne di più, non possiamo che augurarci che queste speciali auto possano presto percorrere le nostre strade.
Francesca Mancuso
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