Oggi, invece, la situazione sta cambiando. Molte Case automobilistiche si affidano alle nuove tecnologie eco friendly per i propri modelli: attuali o dell'immediato futuro e molte di queste stanno puntando proprio sulla mobilità elettrica con diversi progetti pilota in partenza in Italia e nel resto d'Europa. Ma cosa vuol dire oggi passare ad un'auto elettrica? E quali veicoli è già possibile acquistare fin da ora
Le auto elettriche, a ben vedere, sono… vecchie quanto la storia dell’automobile. Tuttavia, già più di un secolo fa, i pionieri del motorismo a zero emissioni avevano dovuto fare i conti con una serie di svantaggi – elevato peso degli accumulatori, autonomia limitata, poca versatilità – che, per contro, aiutarono lo sviluppo dei motori a combustione interna.
Oggi, invece, la situazione sta cambiando. Molte Case automobilistiche si affidano alle nuove tecnologie eco friendly per i propri modelli: attuali o dell’immediato futuro e molte di queste stanno puntando proprio sulla mobilità elettrica con diversi progetti pilota in partenza in Italia e nel resto d’Europa. Ma cosa vuol dire oggi passare ad un’auto elettrica? E quali veicoli è già possibile acquistare fin da ora?
L’elettrico si affaccia sulla scena
Gli appassionati di questa tecnologia sostengono che la mobilità a zero emissioni sia la risposta alla mobilità del futuro. Perché è pulita ed ecosostenibile (per il momento, non ci occupiamo delle emissioni prodotte, in potenza, dalle centrali elettriche per la produzione di energia da destinare all’autotrazione: il discorso rischia di diventare troppo vasto). Negli anni, in mezzo a politiche e speculazioni, i veicoli elettrici sono arrivati e sono stati accantonati. Adesso, c’è un nuovo boom.
La questione, ora, si sposta ad argomentazioni tecniche. A cominciare dalla batteria, il vero cuore della mobilità elettrica. Le più tradizionali batterie al piombo, grandi e pesanti, possiedono capacità energetiche non sempre vantaggiose per il pieno funzionamento delle auto elettriche. Una tecnologia più avanzata, quella degli accumulatori al nickel – metal – idrato (NiMH) rappresenta una soluzione migliore, tuttavia più costosa. Ulteriore evoluzione, le batterie agli ioni di litio (L;i-ion), superiori alle precedenti nel rapporto fra peso ed energia sviluppata, ma il problema dei costi si fa sentire ancora di più. Come dire: il mondo ha bisogno di una gamma di batterie potenti, relativamente leggere e poco costose. Un “qualcosa” che non esiste ancora. Ma che già presenta il problema di come verrà smaltito.
L’importante è cominciare…
Questi aspetti, tuttavia, non incidono sulla corsa allo sviluppo dell’auto elettrica. Anzi, ne costituiscono una base sulla quale lavorare. Il mercato attuale propone già dei modelli completamente a zero emissioni, realizzati per lo più in vista di una utilità a breve raggio, in gran parte urbano. È già qualcosa, anche se i prezzi d’acquisto restano ben lontani dall’essere “economici”: muoversi “in elettrico” significa limitare al massimo le emissioni nocive nell’ambiente, massima libertà di movimento anche nelle zone centrali delle città e nelle aree a traffico limitato. In attesa che si decida a dare una svolta decisiva – e non solo… sperimentale (mettere in servizio limitatissime flotte di veicoli elettrici serve più per scaricarsi la coscienza, rispetto a una reale utilità collettiva) – alla mobilità elettrica per il trasporto pubblico urbano, ecco una prima carrellata delle auto elettriche disponibili in Italia.
La Fiat più trendy esiste anche in versione elettrica. E, quello che più conta, viene costruita da un’azienda italiana. Si tratta della e500 della Micro – Vett, marchio imolese che dal 1987 sviluppa e costruisce veicoli elettrici. Nella gamma Micro – Vett (che comprende veicoli elettrici per trasporto persone e merci realizzati su base Fiat, come il Fiorino, il Ducato, il Daily e lo stesso Ducato in motorizzazione ibrida Diesel – elettrica), la e500 rappresenta un interessante esperimento di modalità urbana a zero emissioni. La vettura, declinata in due versioni, Li(L) e Li(S), viene equipaggiata con un motore asincrono trifase, con sistema di recupero dell’energia nelle fasi di frenata, in due livelli di potenza: 30 e 60 kW. La velocità massima è di 115 km/h; l’autonomia massima delle batterie ai polimeri di litio è di 145 km. La e500, presentata in anteprima al MoTechEco di Roma a primavera 2009, è entrata in produzione la stessa estate. Il prezzo, decisamente più elevato rispetto a una “tradizionale” 500, comprende tuttavia le spese di manutenzione e mantenimento della batteria. Ulteriori info qui.
2) Movitron Teener
Poco più di 9 mila euro per entrare nel mondo delle auto elettriche. È quanto indica Movitron, azienda di Varese che produce la simpatica Teener, microcar a zero emissioni omologata come quadriciclo e che, per questo, accede ai vantaggi – ma anche ai limiti: non può pesare più di 300 kg, batterie escluse, e la velocità massima è di 45 km/h – dei veicoli che vengono immatricolati come ciclomotori. La particolarità del progetto Teener sta nel fatto che è stato sviluppato in previsione dell’utilizzo della propulsione elettrica. Alimentata a batterie al piombo – gel che danno energia a un motore elettrico brushless da 4 kW, la Teener ha un’autonomia di circa 80 km, al termine delle quali le batterie richiedono 5 ore per una ricarica completa.
Oltre 5mila esemplari venduti dal 1994: anche i volumi non sono certo equiparabili a quelli di un veicolo “tradizionale”, il Piaggio Porter Electric Power detiene un importante primato: quello del veicolo elettrico più venduto in Italia. Equipaggiato con un motore elettrico da 10,5 kW e alimentato dabatterie al piombo gel, il Porter Electric Power può percorrere, con una ricarica (che richiede 8 ore attraverso una presa a 220V, oppure di due ore a 380V) 110 km. Per il momento, il Piaggio Porter Electric Power viene declinato in cinque allestimenti: Pianale (con portata di 540 kg), Pianale Lungo(520 kg di carico utile), Pianale Ribaltabile (da 450 kg), Furgone (470 kg) e Furgone vetrato (430 kg). Quanto alla batteria, la sua durata viene dichiarata in 80 – 900 cicli di ricarica (80 – 90 mila km). Le prestazioni del simpatico minivan Piaggio sono state messe a dura prova, nei mesi scorsi, dalla partecipazione di quattro esemplari a Overland 13, la spedizione Italia – Cina della quale ci siamo occupati diffusamente. Ed ecco i prezzi: Piaggio Porter Electric Power Furgone: 28880 euro; Furgone Extra: 31760 euro; Pianale: 28240 euro;Pianale Lungo: 28720 euro; Ribaltabile: 29560 euro; Pianale Lungo Extra: 31600 euro; Ribaltabile Extra: 32440 euro; Chassis (telaio): 28120 euro; Chassis Extra: 31000 euro; Furgone Vetrato:29120 euro; Furgone Vetrato Extra: 32000 euro.
4) Tazzari Zero
Squadrata, squadratissima che sembra uscita da un fumetto giapponese. E per questa scelta inconsueta delle linee, non dispiace. La Tazzari Zero, prodotta dall’omonima azienda imolese, è una microcar a due posti dall’equipaggiamento piuttosto ricercato. Presentata al Motor Show di Bologna 2009, non è propriamente low cost (un “difetto” peraltro comune alle altre proposte attualmente sul mercato), ma fa della cura costruttiva il proprio cavallo di battaglia. Batterie agli ioni di litio, cerchi in lega da 18”, interni particolarmente curati (a cominciare dal volante rivestito in pelle, la pedaliera sportiva in alluminio e l’autoradio con Cd ed MP3), la Zero, equipaggiata con un piccolo motore elettrico da 20 CV e 150 Nm di coppia, raggiunge una velocità massima di 100 km/h e un’autonomia di 140 km. La ricarica delle batterie richiede circa otto ore. Due le declinazioni: Zero (proposta a 24360 euro) e Special Edition (da 26388 euro).
Il “miracolo americano”: maestri di marketing, negli USA hanno fatto di un’auto elettrica uno status symbol. La Tesla Roadster, realizzata dalla californiana Tesla (alla quale, dalla primavera 2009, partecipa il Gruppo Daimler che ne detiene il 10% delle quote capitale, in cambio della fornitura delle batterie per le elettriche Mercedes e Smart) nel 2008 e finora venduta in oltre 1500 esemplari, è un esempio di come una vettura sportiva può benissimo essere azero emissioni. Ad impreziosirne il pedigree, tuttavia, c’è lo zampino della Lotus, che ne ha disegnato il telaio e la carrozzeria. La Roadster, che a febbraio è approdata in Italia, con l’apertura del punto vendita di Milano (alla presentazione c’eravamo anche noi) viene equipaggiata con un motore trifase asincrono da 248 CV e 270 Nm di coppia massima, alimentato da batterie al litio. Per contro, il prezzo non è certo alla portata di tutte le tasche: sfiora i 100 mila euro: il design e le prestazioni si pagano.