Quali sono i vantaggi della cottura al vapore e quali utensili è possibile utilizzare per ottenere i migliori risultati?
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Come cuocere a vapore. Tra i diversi metodi per la preparazione dei cibi, la cottura a vapore rappresenta un’alternativa particolarmente salutare, oltre che ecologica e volta al risparmio economico, energetico e di tempo.
Pensando alla cottura al vapore, alcuni di noi potrebbero richiamare alla mente alcuni piatti della cucina orientale, altri invece potrebbero annoverare la cottura al vapore tra le opzioni per ottenere dei piatti particolarmente leggeri.
Non soltanto sono sempre di più le persone incuriosite dalla cottura al vapore, in quanto alla ricerca di metodi di cottura maggiormente ecologici e salutari, anche la ristorazione inizia ad introdurre con frequenza tale metodo di cottura nei locali aperti al pubblico con tanto di ristoranti specializzati proprio in questo tipo di cottura che può essere comunque effettuato in casa con grande facilità.
Quali sono i vantaggi della cottura al vapore e quali strumenti è possibile utilizzare per ottenere i migliori risultati?
I vantaggi della cottura a vapore
La cottura a vapore presenta un enorme vantaggio per la salute, che consiste nel permettere che le sostanze preziose presenti negli alimenti, come vitamine e sali minerali, non vengano disperse nell’acqua di cottura che successivamente verrà scolata, come avviene ad esempio nel corso della cottura tramite bollitura.
In questo modo si potranno ottenere cibi più ricchi dal punto di vista nutrizionale. Non si tratta però dell’unico lato positivo della cottura a vapore. Attraverso di essa, soprattutto per quanto riguarda le verdure, i cibi tendono a mantenere un sapore molto più ricco, corposo e naturale. Inoltre, la cottura a vapore avviene senza aggiungere grassi, permettendo la preparazione di pietanze leggere e dall’apporto calorico contenuto.
La cottura a vapore permette allo stesso tempo di risparmiare dal punto di vista dell’energia consumata per la cottura e del tempo utilizzato per la preparazione delle pietanze. La cottura delle verdure, ad esempio, non richiede solitamente più di 15 minuti. Al di sopra di una stessa pentola posta sul fornello possono essere impilati più cestelli per la cottura a vapore, in modo da permettere la preparazione di più pietanze contemporaneamente.
C’è di più in proposito. Il vapore sprigionato nel corso della cottura prolungata di legumi secchi, di un brodo di verdure o di un minestrone, può essere sfruttato per procedere con la preparazione al vapore, in contemporanea, di altre pietanze da posizionare in uno degli appositi cestelli, che verranno collocati al di sopra della pentola. Durante la cottura a vapore, la fiamma del fornello non solo può rimanere al minimo, ma a volte può anche essere spenta qualche minuto prima del termine della cottura, quando il vapore si sarà ormai ben formato, in modo da poter risparmiare ulteriormente sui propri consumi.
Gli strumenti della cottura a vapore
Per la cottura a vapore non è necessario avere a disposizione strumenti particolarmente costosi. Chi si trova già in possesso di una pentola con colapasta in acciaio incorporato potrebbe avere già trovato una soluzione da mettere in pratica per la cottura a vapore, posizionando le pietanze all’interno del colapasta, e dell’acqua sul fondo della pentola. Esistono inoltre dei supporti utili per distanziare il colapasta dal fondo, se fosse necessario.
Per pochi euro è possibile acquistare in molti punti vendita di accessori per la casa e la cucina dei cestelli per la cottura al vapore in metallo o in bambù. I cestelli in bambù richiamano direttamente la tradizione culinaria orientale e sono solitamente offerti come già dotati di coperchio. L’unico accorgimento consiste nel controllare di scegliere la misura più adatta alle pentole già in proprio possesso, su cui il cestello in bambù verrà posizionato.
In alternativa, è possibile acquistare un cestello in metallo dal fondo bucherellato, adatto per la cottura a vapore. Le dimensioni di questo tipo di cestello dovranno adattarsi sia ad una delle vostre pentole che ad un vostro coperchio, in modo che esso possa essere posizionato sulla pentola in maniera corretta e coperto completamente durante la cottura. Solitamente questo tipo di cestelli in metallo si adattano alla maggior parte delle pentole.
Altre opzioni per la cottura a vapore sono rappresentate da forni, ora disponibili anche per le cucine casalinghe, che presentano una funzione apposita, e da vaporiere elettriche, che però presentano lo svantaggio di essere solitamente costituite da vaschette di plastica, che non rappresenta esattamente il materiale più adatto da tenere a contatto con gli alimenti e che può contribuire ad alterarne il sapore.
Il costo di una vaporiera elettrica può essere decisamente superiore rispetto al prezzo di acquisto di uno o più cestelli in acciaio o in bambù. Si tratta di un elettrodomestico che può essere considerato comodo da alcune persone, ma di cui è possibile fare a meno.
Inoltre occupa più spazio rispetto ai semplici cestelli e, nel caso in cui non la si possa collocare in una posizione permanente in cucina, la si dovrà smontare e rimontare ogni volta, facendo apparire la cottura al vapore come più impegnativa di quanto lo sia realmente.
Alcuni suggerimenti
Nella cottura a vapore la semplice acqua da versare nella pentola può essere sostituita da brodo di verdure, oppure può prevedere l’aggiunta di erbe aromatiche fresche o essiccate, come salvia, timo e rosmarino, in modo da rendere le pietanze in preparazione ancora più saporite in maniera completamente naturale.
Durante la cottura a vapore, l’acqua presente nella pentola non deve mai arrivare a toccare le pietanze. Per questo motivo la quantità di acqua non dovrebbe mai superare la metà del volume della pentola. La quantità d’acqua non deve comunque essere eccessivamente scarsa, per evitare di bruciare e rovinare il fondo della pentola.
Una volta conclusa la cottura a vapore con sola acqua, essa potrà essere riutilizzata per il lavaggio delle stoviglie o lasciata raffreddare e impiegata per l’annaffiatura delle piante, o ancora, sfruttata per la normale cottura di altri alimenti, come la pasta, i cerali in chicco o i legumi.
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