Dall’alga spirulina una super molecola per combattere l’ipertensione, il nuovo studio

Scienziati italiani scoprono una super molecola nell’alga spirulina per combattere l'ipertensione.

Un nuovo metodo naturale per combattere l’ipertensione può derivare da quella che è considerata il “super alimento” del XXI secolo per l’alto contenuto di importanti principi nutritivi: l’alga spirulina, nella quale si trova un composto chimico che favorisce la vasodilatazione

Combattere l’ipertensione grazie a una molecola dell’alga spirulina che avrebbe importanti proprietà vasodilatatrici. Da qui, si potrebbe pensare a nuove terapie farmacologiche naturali per scongiurare la pressione alta.

È il risultato cui è giunto un team di ricerca italiano guidato dagli scienziati dell’IRCCS Neuromed di Pozzilli, in provincia di Isernia, che in uno studio si concentrano su un estratto dell’alga spirulina che avrebbe la capacità di contrastare l’ipertensione arteriosa attraverso la dilatazione dei vasi sanguigni.

Tutto merito di una molecola con spiccate proprietà vasodilatatrici della cosiddetta “alga azzurra”, un peptide chiamato SP6.

In collaborazione con il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Salerno e dell’Università Sapienza di Roma, gli scienziati, coordinati dai professori Carmine Vecchione e Albino Carrizzo, si sono concentrati proprio su quel batterio capace di fotosintesi.

Dopo aver isolato dal microorganismo diversi peptidi, composti chimici normalmente più piccoli delle proteine, i ricercatori ne hanno identificato uno completamente nuovo che hanno chiamato appunto SP6. Dopo alcuni test, è emersa la sua efficacia come vasodilatatore (cioè composto in grado di ampliare il lume di vene e arterie): il peptide isolato nell’estratto di spirulina agisce positivamente sul meccanismo difettoso legato all’ossido nitrico nei pazienti ipertesi.

Abbiamo iniziato la nostra ricerca simulando una digestione gastrointestinale dell’estratto grezzo di spirulina: in altre parole, abbiamo riprodotto ciò che accade nell’intestino umano dopo aver ingerito la sostanza, per isolare i peptidi che verrebbero assorbiti dal nostro organismo”, ha dichiarato il professor Albino Carrizzo.

Gli esami in laboratorio hanno dato esiti positivi, ma sarà comunque necessario confermare l’efficacia vasodilatatrice di SP6 in studi più approfonditi e nei test clinici. Quella che gli scienziati sperano di ottenere è un “coadiuvante naturale” delle normali terapie farmacologiche per combattere l’ipertensione.

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Germana Carillo

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