Latte crudo: tutti i rischi e i benefici in un nuovo studio

Una ricerca sui rischi-benefici del consumo di latte crudo dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie

Latte crudo vaccino: quali sono i rischi e quali i benefici collegati al suo consumo? Il latte crudo ha proprietà salutari che il latte trattato termicamente non ha o contiene, piuttosto, batteri patogeni dannosi?

Alla domanda tenta di rispondere l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie che in uno studio ha valutato i rischi e i benefici associati al consumo di latte crudo vaccino attraverso l’approccio BRAFO, acronimo che sta per Benefit-Risk Analysis of Foods, che altro non è che uno strumento di analisi che mira a valutare i pro e i contro nell’assunzione di un determinato alimento.

L’analisi è stata condotta considerando e confrontando due gruppi di consumatori: il primo bevitore di solo latte sottoposto a un trattamento termico, con tanto di bollitura, il secondo consumatore, invece, di solo latte crudo, cioè latte non sottoposto né a un trattamento termico industriale né a bollitura durante la preparazione domestica.

BENEFICI. Quanto ai possibili effetti positivi, la relazione ha semplicemente analizzato studi precedenti, considerando come unico effetto utile la riduzione dei casi di asma in bambini alimentati esclusivamente con latte crudo nei primi anni di vita (1-13 anni). Gli esperti, quindi, affermano che non si tratta tanto di “un effetto di per sé favorevole alla salute, quanto della mera riduzione della probabilità che si manifesti uno stato negativo per la salute” e comunque di benefici che non superano i 13 anni di età.

RISCHI. Per stimare gli effetti un po’ più dannosi del consumo di latte crudo, gli studiosi hanno usato la metrica del DALY (Disability Adjusted Life Years), che valuta l’impatto delle malattie. I rischi sono stati suddivisi in chimici (diossina, PCB diossina simile e aflatossina M1) – esclusi per mancanza di evidenze scientifiche in tutti e due i tipi di latte – e microbiologici – e per questi è invece stata valutata la presenza di Salmonella spp, Campylobacter spp., E.coli O157 VTEC.

Maggiori i rischi rispetto ai benefici, quindi, secondo le analisi, anche perché non sono state fatte indagini in altre fasce di età, non essendo noti i vantaggi dell’assunzione del latte crudo oltre i 13 anni.
Zero a uno, dunque, per il latte trattato termicamente. In buona sostanza, lo studio dimostra che il consumo esclusivo di latte crudo determinerebbe un peggioramento dello stato di salute, mentre il suo unico effetto beneficoSarebbe la riduzione del rischio di asma nei bambini.

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Insomma, latte crudo sì o latte crudo no? C’è chi dice sì al latte crudo (ministero della Salute) ma previa bollitura per eliminare l’eventuale presenza di agenti patogeni. E altri che, come Slow Food, affermano si tratti di limiti da porre solo a donne in gravidanza, ai neonati, agli anziani e agli immunodepressi, “tutti gruppi che dovrebbero evitare anche la carne cruda e prestare particolare attenzione a consumare solo frutta e verdura lavati con cura”.

Per il resto, con un bicchiere di latte crudo si sceglie di sostenere i contadini nostrani, di tutelare l’ambiente acquistando – a chilometro zero – bottiglie di vetro riutilizzabili.

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