Il consumo elevato di alimenti elaborati, pronti, di tipo industriale è associato ad un aumento del rischio complessivo di mortalità? Secondo una ricerca francese la risposta è sì, anche se sono necessarie ulteriori conferme.
Il consumo elevato di alimenti elaborati, pronti, di tipo industriale è associato ad un aumento del rischio complessivo di mortalità? Secondo una ricerca francese la risposta è sì, anche se sono necessarie ulteriori conferme.
I risultati di uno studio, realizzato su adulti francesi, evidenziano che un aumento del 10% nel consumo di cibo molto lavorato è statisticamente associato ad un rischio maggiore di mortalità del 14% per tutte le cause. Stiamo parlando di cibi come nugget di pollo, prodotti a base di carne conservata, snack confezionati e pasti pronti come i noodle istantanei o i primi da cucinare o semplicemente scaldare al microonde.
Ma facciamo un passo indietro, il team francese guidato dal dottor Laure Schnabel dell’Università Sorbonne di Parigi, ha preso a campione oltre 44.000 persone (adulti francesi di età pari o superiore a 45 anni) parte di uno studio iniziato nel 2009 e noto come NutriNet-Santé. Le persone sono state coinvolte per un periodo di 7 anni.
I partecipanti allo studio hanno fornito informazioni sulle loro abitudini alimentari, stile di vita e contesto socio-economico.
A livello alimentare, gli esperti si sono soffermati in particolare a valutare il quantitativo di cibi ultra lavorati che assumevano, ovvero quei cibi prodotti nelle fabbriche e ricchi di additivi e altri ingredienti poco salutari. Insomma piatti pronti, torte, biscotti, snack, ecc.
I risultati della ricerca
Durante i 7 anni di follow-up ci sono stati 602 decessi, di cui 219 da cancro e 34 da malattie cardiovascolari. La ricerca, pubblicata sulla rivista Jama Internal Medicine, ha rilevato che le morti erano più probabili tra le persone che mangiavano cibi ultra-elaborati.
Il legame è stato chiaro, anche dopo aver preso in considerazione una serie di altri fattori come: fumo, obesità e basso livello di istruzione.
Perché si rischia di più consumando questi cibi? Non è difficile da immaginare… Gli alimenti industriali tendono ad essere ricchi di zuccheri, sale e grassi saturi. L’eccesso di zucchero nella dieta è stato associato ad un maggior rischio di malattie cardiovascolari, così come avviene per il sale (colpevole anche di un maggior numero di persone malate di cancro allo stomaco).
Inoltre, gli alimenti di tipo industriale contengono generalmente poche fibre (che in altri studi hanno dimostrato di ridurre il rischio di mortalità) e molti additivi alimentari ed emulsionanti che invece potrebbero avere un ruolo negativo per la nostra salute.
Non è la prima volta che si collega il consumo di cibo spazzatura alla comparsa di problemi di salute ma sicuramente questo studio aggiunge una serie di prove sui danni, anche molto gravi, che un’alimentazione sbagliata ha sul nostro organismo. Non è la prima volta neppure che si evidenzia come il consumo di cibi di questo genere rifletta le diseguaglianze sociali, questi sono infatti assunti in modo sproporzionato da individui con redditi o livelli di istruzione più bassi ma anche da chi vive da solo.
Il problema è che questi alimenti sono parecchio accattivanti in quanto economici, gustosi (proprio perché ricchi di zuccheri, sali e grassi), si trovano facilmente, sono pronti da mangiare e hanno scadenze lunghe.
Anche se, come ha dichiarato lo stesso professor Schnabel:
“Sono necessari ulteriori studi prospettici per confermare questi risultati e per districare i vari meccanismi attraverso i quali i cibi troppo elaborati possono influire sulla salute”.
Noi sappiamo bene che dobbiamo evitare più possibile i cibi pronti, industriali, altamente lavorati e il junk food consumando il più possibile alimenti integrali, freschi e di stagione.
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Francesca Biagioli