Celiachia, la conoscete davvero? Sapete di cosa si tratta? Pensate di soffrirne ma non ne avete ancora la conferma?
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Celiachia, la conoscete davvero? Sapete di cosa si tratta? Pensate di soffrirne ma non ne avete ancora la conferma? Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un vero e proprio boom della celiachia.
Da una parte le diagnosi sono aumentate mentre dall’altra non dobbiamo dimenticare che la nostra dieta è spesso basata su prodotti che contengono glutine. Secondo gli esperti chi scopre di essere affetto da celiachia ha un’unica opzione per stare meglio: eliminare il glutine dalla propria alimentazione e iniziare a seguire una dieta gluten-free al 100%.
È arrivato il momento di approfondire l’argomento celiachia nei suoi numerosi aspetti e di fare il punto sui sintomi di questa malattia, sulla sua diagnosi e sulla dieta senza glutine.
Celiachia, cos’è
La celiachia, o malattia celiaca, è un’infiammazione cronica dell’intestino tenue scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti, secondo la definizione dell’Associazione Italiana Celiachia.
Si tratta in sostanza di una reazione dell’organismo alla gliadina, proteina contenuta nel glutine, presente non solo nel grano ma anche in altri cereali come orzo, farro e segale. L’esposizione a questa proteina scatena una reazione infiammatoria che a sua volta porta all’atrofia dei villi intestinali, fenomeno che ostacola l’assorbimento delle sostanze nutritive.
Celiachia, la diagnosi
La diagnosi della celiachia, come evidenzia l’AIC, avviene attraverso la ricerca sierologica e la biopsia della mucosa duodenale durante una duodenoscopia. È importante sottolineare che gli accertamenti per la celiachia vanno eseguiti mentre si segue una dieta che comprende glutine.
È inoltre possibile diagnosticare la celiachia prima ancora che i suoi sintomi più evidenti si manifestino grazie ad un test del sangue. L’ospedale Gaslini di Genova lo aveva annunciato nel 2013 con la prospettiva di renderlo disponibile al più presto come kit commerciale.
Attenzione ai test generici e poco attendibili per le intolleranze che non sono adatti ad identificare la celiachia. Meglio rivolgersi al proprio medico di fiducia per conoscere le strutture e gli esperti che potranno prescrivervi gli esami realmente adatti per la diagnosi della celiachia.
Celiachia, molti non sanno di essere celiaci
Secondo l’Associazione Italiana Celiachia molte persone sono celiache ma non lo sanno. In Italia il numero atteso di celiaci è 600 mila, l’1% della popolazione. La celiachia non diagnosticata può portare a problematiche quali fratture spontanee ripetute in uomini e donne, aborti spontanei ripetuti, infertilità, disturbi della gravidanza, carenza di ferro o anemia, fino a complicanze drammatiche tra cui il linfoma intestinale. In media sono richiesti ancora 6 anni dall’inizio dei sintomi per arrivare ad una diagnosi. Per questo l’invito dell’AIC è ad una maggiore informazione per medici e pazienti con l’obiettivo di riconoscere prima e meglio la celiachia. Qui maggiori informazioni.
Fonte foto: Settimana della celiachia
Celiachia in aumento, le cause
Le diagnosi di celiachia sono in aumento sia tra i bambini che tra gli adulti. Quali sono le cause di questo fenomeno? La celiachia è una malattia autoimmune che può manifestarsi ad ogni età sia da adulti che fin da bambini. La comparsa della celiachia avviene soprattutto in individui geneticamente predisposti.
Uno studio italiano ha evidenziato che negli ultimi 25 anni la celiachia è aumentata di ben 5 volte in età pediatrica. Secondo gli esperti che hanno condotto questo studio le cause dell’aumento della celiachia sono legate a:
- ambiente
- fattori ereditari
Per quanto riguarda la questione ambientale, la celiachia sarebbe più frequente nei Paesi dove si coltiva e si consuma più frumento, mentre dal punto di vista genetico il suggerimento degli esperti è tutto dedicato ai parenti di primo grado dei pazienti celiaci, che dovrebbero sottoporsi al test per la celiachia così come chi soffre di altre malattie autoimmuni, le persone con sindrome dell’intestino irritabile o con sintomi che potrebbero suggerire la presenza di celiachia.
Celiachia e glifosato
L’utilizzo del glifosato in agricoltura potrebbe essere tra le cause della comparsa e della diffusione della celiachia? Di recente l’OMS tramite lo IARC ha inserito il glifosato tra le sostanze probabilmente cancerogene per l’uomo, ma le sue implicazioni per la salute potrebbero andare oltre la possibile comparsa dei tumori. Infatti il glifosato, ingrediente principale dell’erbicida RoundUp di Monsanto e di altri erbicidi e pesticidi impiegati sia a livello professionale che domestico potrebbe avere un legame da non sottovalutare proprio con la celiachia.
Uno studio condotto di recente negli Usa da Anthony Samsel e Stephanie Seneff sostiene che il glifosato sia il fattore più importante che sta causando l’epidemia di celiachia e intolleranza al glutine. In particolare gli scienziati hanno evidenziato che: “I pesci esposti al glifosato sviluppano problemi digestivi simili alla celiachia. Il morbo celiaco è associato a squilibri nei batteri intestinali che possono essere spiegati considerando gli effetti noti del glifosato sui batteri intestinali”.
Celiachia e OGM
La celiachia potrebbe essere correlata alle modificazioni che il grano moderno ha subito in agricoltura con particolare riferimento alla sua nanizzazione per rendere le coltivazioni più resistenti e produttive?
Secondo il professor Luciano Pecchiai, primario patologo emerito dell’Ospedale dei Bambini “Vittore Buzzi” di Milano ed esperto di Alimentazione e Medicina Naturale, la diffusione della celiachia e dell’intolleranza al glutine è da ricercare nel frumento moderno. Per millenni le popolazioni hanno consumato frumento senza manifestare intolleranze ma negli ultimi decenni qualcosa è cambiato.
Pecchiai parte dalla considerazione di come in passato il frumento (anche chiamato grano) fosse ad alto fusto e di come esso sia stato nanizzato negli scorsi decenni attraverso una modificazione genetica attuata in modo da ridurre la lunghezza del fusto affinché esso non si piegasse facilmente a terra a causa del vento e della pioggia. Si pensa che tale modificazione abbia agito anche sulla gliadina, una frazione proteica contenuta nel frumento, dalla cui digestione si otterrebbe la sostanza responsabile di enteropatia infiammatoria e malassorbimento tipici della celiachia. Qui e qui maggiori informazioni.
Celiachia in aumento a causa del grano moderno?
Esiste una correlazione tra la celiachia, la sensibilità al glutine e il grano moderno? Nel nostro video il dottor Loreto Nemi sottolinea che una delle ipotesi più fondate per l’aumento dei casi di celiachia ritiene che la causa di questo fenomeno sia la modificazione compiuta sul grano intorno agli anni Settanta: il grano duro per motivi commerciali venne irradiato con cobalto radioattivo per ridurre le dimensioni delle spighe e semplificarne la coltivazione e la raccolta. Da questa modifica la variazione della quantità di glutine presente nel grano con un aumento della gliadina che pare sia quasi raddoppiata nel grano moderno rispetto ai grani antichi. Il grano Manitoba contiene il 18% di glutine mentre il grano Senatore Cappelli, una varietà di grano antico, ne contiene l’8%. Guardate il video con la spiegazione del dottor Loreto Nemi.
Recentemente, però, una ricerca del Crea sembra aver confutato questa teoria. Dallo studio, infatti, è emerso che i grani antichi hanno una maggiore componente proteica e rilasciano una maggiore quantità di peptidi, sostanze che scatenano la risposta immunitaria tipica dei malati di celiachia.
Sembrerebbe dunque totalmente da rivedere l’idea, molto diffusa, secondo cui i grani moderni sarebbero alla base dell’aumento di casi di celiachia negli ultimi anni.
Celiachia, sintomi negli adulti
I sintomi della celiachia negli adulti possono comprendere:
- dermatite erpetiforme
- formicolio o intorpidimento delle mani o dei piedi
- ciclo mestruale irregolare
- depressione o ansia
- artrite
- dolori articolari
- anemia da carenza di ferro
- osteoporosi dovuta all’incapacità del corpo di assorbire abbastanza calcio
- infertilità e aborti che compaiono come complicazioni della malattia
Per quanto riguarda la dermatite erpetiforme, questa problematica cutanea può essere considerata uno dei sintomi tipici della celiachia e una manifestazione della celiachia stessa a livello della pelle. Le lesioni cutanee regrediscono con l’eliminazione del glutine dalla dieta.
Se pensate di soffrire di dermatite erpetiforme o di essere sensibili al glutine la raccomandazione è di evitare l’autodiagnosi e di consultare un esperto dato che il vostro problema alla pelle potrebbe essere legato a fattori differenti dalla celiachia.
Celiachia, sintomi nei bambini
Quali sono i sintomi più comuni ed evidenti della celiachia nei bambini? I sintomi della celiachia nei bambini comprendono:
- disturbi della crescita
- calo dell’appetito
- problemi nel perdere peso
- diarrea cronica con possibili perdite di sangue
- vomito
- mal di pancia
- gonfiori addominali
- costipazione cronica
- affaticamento
- irritabilità
Celiachia e svezzamento
Secondo una ricerca condotta in Italia, l’introduzione del glutine non influenza in alcun modo il rischio successivo di celiachia. I pareri dei medici sul momento più adatto per inserire alimenti che contengono glutine durante lo svezzamento possono comunque risultare differenti. Il consiglio per le mamme è di rivolgersi ad un esperto per comprendere come impostare al meglio lo svezzamento e l’alimentazione dei bambini, anche dal punto di vista dell’introduzione del glutine.
Esiste però una categoria di bambini più a rischio di ammalarsi di celiachia. Si tratta dei bambini con due copie del gene HLA-DQ2 e che per questo hanno il doppio di probabilità di ammalarsi. Secondo le ipotesi degli esperti, per questi bambini sarebbe meglio aspettare fino al compimento dell’anno prima di introdurre il glutine nell’alimentazione.
Celiachia e intolleranza al glutine
La celiachia e l’intolleranza al glutine sono due problematiche ben diverse. La celiachia è una vera e propria malattia autoimmune che compromette i villi intestinali mentre l’intolleranza al glutine è legata a problemi di digestione dei cibi che contengono glutine ma non è associata alle gravi lesioni intestinali tipiche della celiachia.
Nello specifico, nelle persone affette da celiachia il glutine scatena una reazione autoimmune, che attacca l’intestino e danneggia gravemente la mucosa intestinale; l’intolleranza al glutine, invece, si manifesta con dolori addominali, colon irritabile, affaticamento e mal di testa ma senza danni all’intestino.
Celiachia, possibili trattamenti
Al momento non vi sono trattamenti per la celiachia se non appunto l’eliminazione del glutine dalla propria dieta. In futuro però le cose potrebbero cambiare dato la ricerche scientifiche in merito non si fermano.
Uno studio che si è svolto presso l’Università di Tampere grazie a un team di scienziati finlandesi ha verificato gli effetti di un nuovo trattamento non alimentare per la celiachia a base di uno specifico enzima, l’ALV003. Quest’ultimo si sarebbe mostrato in grado di diminuire le lesioni che si creano nell’intestino a causa dell’assunzione di glutine nelle persone celiache. Questo enzima potrebbe essere una soluzione per migliorare il futuro dei celiaci? Qui lo studio in questione.
Un altro enzima potrebbe aiutare chi soffre di celiachia secondo uno studio americano. Si tratta del enzima ERp57, una specie di “interruttore” che potrebbe essere in grado di bloccare i processi negativi che si sviluppano all’interno dell’organismo se una persona affetta da celiachia ingerisce glutine.
Una ricerca più recente ha scoperto, invece, una molecola in grado di proteggere le cellule intestinali dai danni del glutine. Si tratta dell’Ivacaftor, già utilizzato per i malati di fibrosi cistica. Questo farmaco si è mostrato in grado di prevenire i problemi intestinali legati alla celiachia e dunque potrebbe essere utile ad evitare che la malattia si manifesti nei soggetti predisposti.
Celiachia e dieta vegetariana
Si può seguire una dieta vegetariana anche quando si soffre di celiachia? Come fare coesistere le due esigenze? Una dieta vegetariana e nello stesso tempo senza glutine è possibile. Basta tenere conto di alcuni accorgimenti utili.
Chi è celiaco e vegetariano può facilitarsi la vita pensando che sia la dieta vegetariana (o la dieta vegana) che la dieta senza glutine possono prendere spunto dalla dieta mediterranea, che ha una spiccata matrice vegetale. Lo ricorda Letizia Saturni, membro del Dr. Schär Institute, Specialista in Scienze dell’Alimentazione e Zen Health Coach. Ad esempio, si potrà sostituire la pasta con una versione senza glutine di questo noto prodotto ma si potrà mantenere il riso, che è naturalmente gluten-free. Qui maggiori informazioni.
Celiachia, alimenti e ricette senza glutine
Chi soffre di celiachia o di intolleranza al glutine si trova a dover modificare la propria dieta. Certo, bisogna fare molte rinunce ma fortunatamente esistono diverse alternative gluten-free agli alimenti che contengono glutine. Ad esempio è sempre più diffusa sia nei supermercati che nei negozi del biologico la pasta senza glutine in varie tipologie e formati, dalla pasta di mais alla pasta di quinoa, senza dimenticare la pasta di legumi. Lo stesso discorso vale per le farine senza glutine da utilizzare, ad esempio, per preparare in casa il pane, le torte e altri piatti sia dolci che salati.
Tra i cereali e gli pseudo-cereali senza glutine che sono adatti ai celiaci troviamo:
Attenzione invece ai cereali che contengono glutine: grano (o frumento), orzo, farro, avena e segale.
Consulta qui il Prontuario on line dell’AIC per trovare i prodotti senza glutine adatti ai celiaci.
Ecco alcuni suggerimenti sugli alimenti e sulle ricette senza glutine che potrete sperimentare per variare la vostra dieta gluten-free.
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Conosci altre ricette senza glutine da suggerire?
Leggi qui le informazioni sulla celiachia dell’AIC per approfondire l’argomento.
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