Il caffè riduce il rischio di diabete di tipo 2. La nuova conferma

Secondo una nuova ricerca, per ogni tazzina di caffè consumata si ridurrebbe fino al 7% il rischio di sviluppare il diabete mellito non insulino-dipendente.

Bere caffè aiuta a prevenire il diabete. Per ogni tazzina consumata si ridurrebbe fino al 7% il rischio di sviluppare il diabete mellito non insulino-dipendente. Ma attenzione sempre a non esagerare: il massimo è di 5 tazzine al giorno.

È questo il dato che emerge da un nuovo documento di revisione per cui la seconda bevanda più consumata al mondo dopo l’acqua potrebbe essere un alleato nella lotta al diabete di tipo 2.

Una conclusione che in buona sostanza accoglie e conferma le analisi dell’Oms che nel 2016 rimosse proprio il caffè dalla lista dei possibili cancerogeni.

Ora, questa nuova review, pubblicata sulla base di un’indagine di 30 studi su una popolazione di 1,2 milioni di persone, ha stabilito che il pericolo di sviluppare il diabete di tipo 2 diminuirebbe rispettivamente del 7% in caso di caffè con caffeina e del 6% in caso di caffè decaffeinato per ogni tazzina consumata in una giornata.

Ciò equivarrebbe a bere dalle 3 alle massimo 5 tazzine al giorno grazie alle quali, secondo gli esperti, la riduzione del rischio di incorrere nella patologia si attesterebbe intorno al 30-35%.

Per arrivare a questo risultato, gli studiosi hanno esaminato i meccanismi biochimici che caratterizzano il caffè constatando che, grazie alle sue proprietà antiossidanti, la bevanda sarebbe in grado di ridurre lo stress ossidativo, che può portare a diverse disfunzioni cardiovascolari, metaboliche e renali e all’insorgenza di diabete di tipo 2. E non solo: il documento mette in evidenza anche quelle ricerche che dimostrano come con un consumo regolare di caffè si riducano i livelli dei marcatori pro-infiammatori e di conseguenza l’infiammazione cronica di basso grado, collegata a disturbi cardiovascolari e metabolici, proprio come il diabete di tipo 2.

Un’ulteriore conferma, quindi, a sostegno di tutti gli altri studi che avevano dimostrato come 3-5 tazzine al giorno di caffè possano inibire l’insorgere di una serie di patologie come il tumore al fegato e all’endometrio. La bevanda, infine, riduce fino al 27% il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer ed è stata sempre apprezzata per i numerosi benefici per la salute, tra cui la riduzione del rischio di morte precoce.

È bene sempre e comunque, tuttavia, non abusare di questa bevanda e scegliere preferibilmente caffè biologico, possibilmente proveniente dal commercio equo e solidale. Ma soprattutto prenderlo senza zucchero. Infine, se siete soliti consumare il decaffeinato, accertatevi che nel processo di rimozione della caffeina, che ha luogo prima della tostatura dei chicchi, siano usati esclusivamente solventi naturali e non sostanze chimiche.

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Germana Carillo

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