La maggior parte delle bevande gassate vendute nelle catene di ristoranti supera il valore giornaliero di zuccheri aggiunti
La maggior parte delle bevande gassate vendute nelle catene di ristoranti supera il valore giornaliero di zuccheri aggiunti. Che non fossero un toccasana per la salute è risaputo da tempo, ma adesso un nuovo rapporto del Center for Science in the Public Interest dal titolo ‘Sweet Excess‘ (zuccheri in eccesso), getta nuove ombre su queste bevande.
Di recente un sondaggio fatto a New York stabiliva che oltreoceano ci si inizia a preoccupare di ciò che c’è scritto in etichetta e che in molti chiedono ai ristoratori più trasparenza.
Come vi avevamo raccontato qualche tempo fa, ci sono almeno 10 buoni motivi per non bere bevande gassate che non solo non sono indispensabili per la salute, ma che contribuiscono alla diffusione di patologie come obesità, carie e diabete. Ma non solo.
Bere bibite gassate e zuccherate ha un impatto negativo anche sull’ambiente a causa dell’inquinamento e dello spreco di preziose risorse idriche. Tornando al rapporto, i ricercatori stabiliscono che la maggior parte delle bevande gassate servite dalle catene di ristoranti contengono troppi zuccheri aggiunti, oltre la quantità quindi che si potrebbe assumere in un giorno.
Vediamo nel dettaglio. I ricercatori hanno analizzato le bevande vendute in 20 catene di ristoranti americani. Come si evince dalla tabella, si è fatto un calcolo sia per i formati piccoli, che grandi che extra large.
Cosa ci dicono i dati? Se beviamo queste bevande assumiamo già oltre il valore consentito di zuccheri. Per esempio, in una piccola ci sono 40 grammi di zucchero, ma il limite raccomandato dai nutrizionisti in un giorno intero è di 50 grammi. Assumendo il formato grande si arriva addirittura a 109 grammi.
“Le persone stanno tornando alla normalità e mangiano di più fuori. Sapere quanto zucchero c’è in una bevanda ci aiuterebbe a prendere decisioni consapevoli per la nostra salute. Gli zuccheri spesso sono nascosti in alimenti e bevande e non lo sappiamo”, spiega nella ricerca, Sarah Sorscher, vicedirettore del CSPI.
Per frenare la commercializzazione durante i pasti di bevande estremamente zuccherate, i ricercatori chiedono alle istituzioni avvertenze in etichetta. Insomma scrivere che la bevanda ha zucchero in eccesso. Per adesso, però, sembra un’utopia visti i forti interessi delle lobby di queste bevande.
Fonte: Center for Science in the Public Interest
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