Olio di palma e margarina: fanno male, soprattutto ai bambini. L’EFSA lo conferma (VIDEO)

Attenzione all’olio di palma e ai grassi saturi utilizzati a livello industriale per la produzione alimentare. Questi ingredienti possono contenere sostanze potenzialmente dannose per la salute. L’Efsa lo conferma in un ampio dossier dedicato agli oli vegetali e ai contaminanti alimentari.

Attenzione all’olio di palma e ai grassi saturi utilizzati a livello industriale per la produzione alimentare. Questi ingredienti possono contenere sostanze potenzialmente dannose per la salute. L’Efsa lo conferma in un ampio dossier dedicato agli oli vegetali e ai contaminanti alimentari.

L’EFSA ha valutato i rischi per la salute pubblica derivanti dalle seguenti sostanze: glicidil esteri degli acidi grassi (GE), 3-monocloropropandiolo (3-MCPD), e 2-monocloropropandiolo (2-MCPD) e loro esteri degli acidi grassi. Le sostanze si formano durante le lavorazioni alimentari, in particolare quando gli oli vegetali vengono raffinati ad alte temperature (circa 200° C). Il riferimento non va soltanto all’olio di palma ma anche ad altri ingredienti industriali che contengono grassi, come le margarine.

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Sappiamo che l’olio di palma utilizzato a livello industriale viene raffinato ad alte temperature e dunque esisterebbe il rischio che in questo ingrediente si sviluppino sostanze non benefiche per il nostro organismo.

In più a parere dell’Efsa l’olio di palma risulta molto ricco di grassi saturi e pur trattandosi di un olio vegetale dal punto di vista delle sostanze in esso presenti e dell’impatto sulla salute dovrebbe essere considerato al pari di un grasso di origine animale.

Negli ultimi mesi la questione olio di palma risulta molto dibattuta. Se ne parla dal profilo ambientale ma anche per quanto riguarda la salute. La produzione di olio di palma non è sostenibile perché comporta la distruzione di foreste dal valore inestimabile presenti soprattutto in Indonesia, una pratica che serve per fare spazio alle piantagioni e che mette a rischio l’ecosistema, le popolazioni locali e gli animali che lo abitano con incendi e pratiche di coltivazione intensive.

Per quanto riguarda l’aspetto della salute, l’Istituto Superiore di Sanità alcune settimane fa aveva già messo in luce il problema dell’elevato contenuto di grassi saturi dell’olio di palma come ingrediente inserito in una dieta in cui normalmente i grassi – derivati soprattutto da prodotti di origine animale come carne e formaggi – sono già molto presenti.

L’ISS aveva raccomandato un consumo moderato di grassi saturi soprattutto per la fascia di popolazione più debole, composta da bambini e anziani, e ora il parere dell’Efsa sembra dare conferma a tale punto di vista. La cosa paradossale però è che l’olio di palma è contenuto nella maggior parte dei latti in formula dati ai neonati che, se non allattati al seno, cominciano ad assumerlo perciò fin dai primi giorni di vita.

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La dott.ssa Helle Knutsen, presidente del gruppo CONTAM, ha detto: “Ci sono evidenze sufficienti che il glicidolo sia genotossico e cancerogeno, pertanto il gruppo CONTAM non ha stabilito un livello di sicurezza per i GE”.

L’EFSA scrive inoltre che i glicidil esteri degli acidi grassi (GE) sono un potenziale problema di salute per tutte le fasce d’età più basse e mediamente esposte, nonché per i consumatori di tutte le età che risultino fortemente esposti.

L’olio di palma è presente in molti cibi confezionati ed è diffuso soprattutto in creme spalmabili, biscotti e altri prodotti da forno come cracker e grissini. Numerose aziende però negli ultimi tempi hanno deciso di sostituirlo con alternative che presentano un contenuto inferiore di grassi saturi, come olio di girasole e olio d’oliva. Dobbiamo però sempre fare attenzione a tutto l’elenco degli ingredienti dei prodotti alimentari e leggere bene le etichette.

Infine, non possiamo che suggerirvi l’autoproduzione in cucina per evitare il più possibile ingredienti desiderati.

Leggi qui il parere del’Efsa su olio di palma, margarine e altri oli vegetali. Scarica qui il dossier completo.

Marta Albè

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