“Stiamo perdendo le spiagge libere in Italia”, boom di stabilimenti e concessioni poco trasparenti: conosci i veri diritti dei bagnanti?

Le spiagge libere? In Italia sono a rischio "estinzione". Nei nostri litorali proliferano gli stabilimenti balneari o presunti tali, basta guardare ad esempio il tratto di costa che va da Scauri a Sperlonga, nel Lazio, per rendersene conto. Non tutti i bagnanti, però, sono consapevoli dei loro diritti. Sapevate che i gestori delle spiagge libere attrezzate non possono impedirvi di piazzare il vostro ombrellone? Facciamo un po' di chiarezza su un tema su cui regna ancora parecchia confusione

Probabilmente ve ne sarete accorti anche voi durante le vostre ultime vacanze estive: sta diventando sempre più difficile trovare spiagge libere. Così, ci si ritrova costretti a sborsare decine di euro al giorno per affittare un ombrellone e le sdraio e godersi una mezza giornata al mare. Attenzione, però, perchè non tutti quelli che sembrano lidi lo sono davvero.

In alcuni casi si tratta, infatti, si tratta semplicemente di spiagge libere attrezzate, dove capita però che i gestori si comportino da veri e propri proprietari, tentando di negare l’accesso (con tanto di cartelli) ai bagnanti che vogliono piazzare la propria attrezzatura.

Leggi anche: Spiaggia, cosa possiamo fare e cosa è davvero vietato (al di là dei cartelli che troviamo all’ingresso del lido)

A denunciare questo atteggiamento ormai diffuso e a spiegarlo in maniera chiara ai nostri microfoni è Manuela Salvi, fondatrice del Comitato delle spiagge della Riviera di Ulisse, nato nel 2020 per reagire alla privatizzazione imperante su tutto il territorio che va da Scauri fino a Sperlonga, in provincia di Latina.

Si gioca sull’equivoco, ci si camuffa da stabilimento balneare in modo che il turista che non è del posto non riesca a distinguere una spiaggia libera da quella in concessione – chiarisce Salvi –  Non esistono più spiagge libere di fatto perché chi possiede una concessione di noleggio su una spiaggia libera posiziona le attrezzatura in modo che nessuno possa scendere senza noleggiarla.

I diritti dei bagnanti che devi conoscere per non cadere in trappola

Come devono comportarsi in questo caso i bagnanti? Se ci si trova in una spiagga libera attrezzata concessa a noleggio nessuno può impedirci di prendere posto, piazzando il proprio ombrellone dove c’è uno spazio disponibile.

Voi avete il diritto di scendere in spiaggia con la vostra attrezzatura ovunque vogliate. La legge regionale del Lazio, infatti, prevede che il 50% del territorio costiero di ogni comune deve essere libero.  – continua la fondatrice del Comitato delle spiagge della Riviera di Ulisse – Il problema della privatizzazione delle spiagge non è solo di natura economica, ma anche politica. Di fatto le istituzioni non intervengono e il cittadino che reagisce non spaventa più a nessun livello. Noi siamo fiduciosi che prima o poi qualcosa si sbloccherà come accaduto in altre parti d’Italia.

Inoltre, talvolta accade che i proprietari dei lidi neghino ai bagnanti di accedere alla passerella della struttura per arrivare al bagnasciugna. Anche in questo caso non bisogna cadere nella trappola. L’art. 822 del codice civile,  sancisce che la spiaggia è un bene pubblico, appartenente al Demanio dello Stato, anche se è data in concessione agli stabilimenti balneari.

L’articolo 1 della legge 296/2006 impone ai gestori dei lidi di consentire il “libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella concessione, anche al fine di balneazione.” In definitiva, quindi, nessuno può impedirvi di accedere alla riva o farvi pagare un ticket.

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