I supermercati in Francia dovranno abbandonare la plastica e allestire "stazioni di rifornimento alla spina" per la vendita di prodotti sfusi. Lo prevede l'articolo 11 del progetto di legge sul clima e la resilienza, che ha appena ricevuto l'ok dalla Camera dei Deputati francese
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Semaforo verde dall’Assemblea nazionale francese alla legge che fissa, per le imprese oltre i 400 mq, un obiettivo del 20% della superficie di vendita dedicata ai prodotti sfusi entro il 2030. Si tratta del primo provvedimento di questo tipo per la vendita “alla spina” in Europa
I supermercati in Francia dovranno abbandonare la plastica e allestire “stazioni di rifornimento” per la vendita di prodotti sfusi. Lo prevede l’articolo 11 del progetto di legge sul clima e la resilienza, che ha appena ricevuto l’ok dalla Camera dei Deputati francese.
Il provvedimento, parte di una legge ambientale di più ampio respiro, ha lo scopo di ridurre i rifiuti di plastica, incoraggiando i clienti a riempire i propri contenitori con merci come pasta e shampoo.
Presentato da Barbara Pompili, Ministro della Transizione Ecologica, il testo innovativo e a oggi unico in tutta Europa su questi temi, specifica che i negozi di oltre 400 mq dovranno offrire “almeno il 20% della loro superficie di vendita di prodotti di consumo, o dispositivo di effetto equivalente espresso in numero di referenze o in percentuale del fatturato, per la vendita di prodotti presentati senza imballaggio primario”.
I membri del Parlamento continueranno a esaminare la clausola martedì pomeriggio, fino al 18 Aprile.
La misura dovrebbe ridurre l’acquisto di prodotti preconfezionati, quindi anche ridurre lo spreco di flaconi, bottiglie, confezioni e sacchetti di plastica monouso. La disposizione dell’articolo 11 entrerà in vigore nel 2030. Ma già le federazioni dei produttori di prodotti venduti negli ipermercati che difendono gli interessi dei produttori, tra cui L’Oréal e Procter & Gamble, sono sul piede di guerra. E anche i distributori dicono di essere arrabbiati.
Problemi per vini, cosmetici e profumi
“Non dobbiamo mettere in difficoltà alcune reti di distribuzione”, ha riconosciuto il ministro Pompili, che difende con forza questo testo, citando in particolare vini e liquori, cosmetici o profumi, che sono difficili da vendere “alla rinfusa”.
E la grande distribuzione protesta…
I distributori denunciano che le misure imposte ai “negozi che non saranno sui siti di e-commerce”, dice Jacques Creyssel, presidente della Federazione del commercio e della distribuzione (FCD).
I supermercati prevedono il caos poiché la legislazione li costringe a dedicare un quinto dei loro scaffali a “stazioni di rifornimento” che vendono merci sfuse.
Campioncini e volantini ridotti, depositati sul vetro
I deputati hanno inoltre adottato misure per combattere la distribuzione di campioncini, se non espressamente richiesto dal consumatore, al fine di combattere gli sprechi. È prevista anche una sperimentazione triennale per ridurre la distribuzione di volantini nelle cassette delle lettere, ma anche per valutare l’impatto per il settore della carta e quello del riciclo in particolare.
Allo stesso tempo, è stato adottato un emendamento volto a vietare gli imballaggi di plastica monouso realizzati con polimeri e copolimeri a partire dal 2025.
Interdiction des polystyrènes en emballage alimentaire à usage unique dès 2025 : Bravo aux députés, issus de tous bords, qui, contre l'avis du gouvernement et contre la consigne de groupe LREM, ont fait adopter cet amendement inspiré par @TaraOcean_ .#LoiClimat #SansFiltre pic.twitter.com/6V4rgCHiZN
— Cédric Villani (@VillaniCedric) April 2, 2021
Fonte: France24/ Ministère de la Transition écologique/Sénat