Legambiente mette al bando i saccchetti di plastica invitando il ministro dell'Ambiente a non rinnovare la proroga
No ai sacchetti di plastica. , durante una conferenza stampa svoltasi ieri a Milano, ha avviato una vera e propria battaglia contro gli shoppers inquinanti, invitando a firmare la petizione, in nome del rispetto per l’ambiente dell’Italia e del pianeta.
L’Italia infatti è uno dei paesi in cui si utilizzano maggiormente le buste in plastica, ben 300 a testa all’anno per un totale di circa 20 miliardi di buste all’anno, ponendo il nostro paese in coda alla classifica europea. Basterebbe sostituirle con 10 sporte riutilizzabili (e anche più carine!), sostiene Legambiente. I vantaggi, inutile dirlo, sarebbero considerevoli. Dal punto di vista economico si rispermierebbero 180 mila tonnellate di petrolio e altrettante di emissioni di CO2, ma soprattutto non ci sarebbero più nei campi, lungo le rive dei fiumi o nelle acque dei nostri mari questi indistruttibili sacchetti, che spesso provocano la morte di milioni di pesci, balene, delfini e tartarughe.
La petizione può essere sottoscritta online su www.legambiente.it o www.puliamoilmondo.it. Tra i primi a firmarla c’è stato l’attore Sergio Muñiz, che ha invitato il ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare a non prorogare ulteriormente ossia oltre il 31 dicembre 2010 il divieto di commercializzazione di sacchi non biodegradabili non rispondenti ai criteri fissati dalla norma tecnica comunitaria EN 13432.
Su tale argomento è intervenuto anche il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, che ha affermato: “Ci auguriamo fortemente che la messa al bando dei sacchetti non biodegradabili su tutto il territorio nazionale non venga ulteriormente prorogata. Già sarebbe dovuta scattare dal 1° gennaio 2010 ed è stata rimandata di un anno, rallentando, tra l’altro, i progressi della raccolta differenziata dei rifiuti organici per la quale la biodegradabilità dei sacchetti è indispensabile”.
Si tratta di un problema che riguarda tutti tutti, per questo Legambiente invita chiunque a partecipare alla petizione: “È fondamentale – continua Cogliati Dezza – che i cittadini si sentano coinvolti e mandino segnali chiari alle amministrazioni pubbliche e private, scegliendo borse per la spesa diverse e accettando un piccolo cambiamento nelle proprie abitudini. Solo con la consapevolezza di ognuno di noi, si potrà, infatti, vincere in fretta la battaglia contro l’invasione delle buste di plastica”.
Intanto, durante il weekend di “Puliamo il Mondo” che avrà luogo dal 24 al 26 settembre, Legambiente coinvolgerà tutti i volontari in un’opera d’informazione e le firme raccolte verranno poi presentate al ministro Prestigiacomo.
“I primi 1.500 cittadini che hanno firmato sul web – ha dichiarato Andrea Poggio, vicedirettore di Legambiente – non chiedono solo a governo e negozi di decretare la fine dell’inutile orgia di plastica ‘a perdere’, ma si impegnano individualmente a farne individualmente a meno. Ci attendiamo ora l’adesione dei volontari di Puliamo il Mondo. Il sacchetto di plastica è l’emblema dell’economia dello spreco, la sporta o il sacchetto elegante riutilizzabili sono tornati di moda: milioni di tartarughe, pesci e uccelli marini ci ringrazieranno”.
Francesca Mancuso