Sprechi alimentari: nasce il primo portale italiano last minute per combatterli

Troppi gli sprechi alimentari nel nostro paese. E' nato però un un portale che aiuterà a combatterli coinvolgendo i piccoli esercizi commerciali.

Come ogni anno, anche nel 2014 tra Natale e Capodanno si prevede che verranno sprecate nelle case degli italiani 440mila tonnellate di cibo. Uno schiaffo alla miseria e alle risorse del nostro paese davvero troppo grande! Ecco però una buona notizia: è nato un portale che aiuterà a combattere lo spreco di cibo coinvolgendo i piccoli esercizi commerciali.

Si tratta di LastMinuteSottoCasa.it (LMSC) che è nato dall’idea di coinvolgere quei piccoli negozi di alimentari, che fortunatamente ancora esistono e sono circa 340mila in tutta Italia, sul tema dello spreco che inevitabilmente li coinvolge. Nonostante la crisi, infatti, nel nostro paese si continua a comprare più di quanto poi effettivamente si consuma, ciò si traduce in miliardi di euro che finiscono nella spazzatura insieme, ovviamente, a tanto cibo che, il più delle volte, potrebbe invece essere ancora utilizzato.

Il portale, già attivo, si pone in sostanza come uno strumento di comunicazione importante tra negozi di alimentari e consumatori. I commercianti potranno informare sui prodotti che sono in eccedenza o scadenza e per i quali ci sono offerte speciali in corso, le promozioni verranno visualizzate dai potenziali clienti che si trovano nelle vicinanze di quel negozio o che, in fase di registrazione al portale, hanno espresso il desiderio di ricevere informazioni su quel determinato esercizio commerciale.

lastminutesottocasa

Grazie ad un’apposita app i clienti possono ricevere tutte le offerte sul proprio smarthpone, anche distinte in categorie di prodotto. In questo modo, se interessate, le persone possono recarsi velocemente al negozio per approfittare delle offerte.

LastMinuteSottoCasa.it è frutto di un’idea di Francesco Ardito e Massimo Ivul con l’appoggio del del Politecnico di Torino:

Il progetto è nato in un quartiere della città di Torino con l’idea che si potesse recuperare il pane invenduto a fine giornata, poi si sono aggiunti altri quartieri della città e altre tipologie di attività commerciali come pescherie, gastronomie, banchi del mercato tutti con il problema comune del prodotto fresco che a fine giornata, se non venduto, deve essere buttato. Oggi a otto mesi dal lancio ufficiale del progetto abbiamo poco più di 12.000 utenti registrati e stiamo arrivando nelle principali città italiane. L’idea è quella di creare un network che cresca in tutto il territorio nazionale” ha dichiarato Ardito.

Speriamo che questa e altre buone pratiche antispreco possano davvero diffondersi a macchia d’olio nel nostro paese per insegnarci e darci l’opportunità di essere consumatori sempre più consapevoli.

Francesca Biagioli

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