In quali regioni italiane la spesa costa di più? E come fare per risparmiare anche 3.500 euro all'anno? Ecco i suggerimenti di Altroconsumo
Al supermercato, le famiglie italiane possono risparmiare fino a 3.500 all’anno. Secondo l’Istat la spesa media di una famiglia tra alimentare, prodotti per l’igiene personale e per la casa, assorbe il 20% del bilancio totale annuale familiare. Come fare allora per ridurre tali costi? Altroconsumo ha condotto un’inchiesta su 950 punti vendita e ha scoperto che da nord a sud ci sono molte differenze.
Dopo aver confrontato prezzi (quasi 900mila) e prodotti di 162 ipermercati, 603 supermercati, 185 hard discount, gli esperti di Altroconsumo hanno stimato che scegliere bene dove fare la spesa può far risparmiare ai consumatori fino a 1.500 euro all’anno, che salgono a 3.500 se si rinuncia ai prodotti di marca.
L’indagine
L’analisi di Altroconsumo si è basata su alcuni carrelli-tipo: uno costituito da 531 prodotti di marca di ben 104 tipologie diverse come biscotti, frutta, detersivi, bibite, l’altro riempito con le versioni più economiche trovate negli scaffali. Su 104 tipologie di prodotti, 76 erano confezionate e 28 fresche (frutta, verdura, carne, salumi e formaggi da banco). Per le 76 tipologie di prodotti confezionati sono state prese in considerazione le marche (complessivamente 503) più acquistate dalle famiglie. Anche per le 28 tipologie di prodotti freschi sono stati considerati quelli più comunemente acquistati dagli italiani. Per ciascuna sono state prese in considerazione le 3 più care.
Dove si spende meno
Il punto vendita che aveva in assoluto i prezzi meno cari è ad Arezzo, ma la spesa media più bassa di tutte le 61 città è a Pisa (5.969 euro), seguita da Firenze e Verona. Chiaramente, dove c’è maggiore concorrenza, è possibile ottenere un risparmio maggiore, come accade in Toscana, Umbria e Veneto, Emilia Romagna. Si spende troppo invece in Trentino, Val d’Aosta, al centro-sud, in Sicilia e Sardegna dove diminuisce la concorrenza e i prezzi sono ben più elevati rispetto al resto d’Italia.
Come risparmiare
Il trucco c’è, secondo Altroconsumo. Basta non tenere conto della marca. Scegliere se approfittare delle offerte oppure abbandonare il prodotto di marca può portare a risparmi davvero elevati: il 24% di spesa in meno se si scelgono i prodotti di marca in offerta, il 38% in meno se si opta per i prodotti col marchio dell’insegna del supermercato, il 55% in meno se i prodotti sono sempre quelli primo prezzo e ben il 61% in meno se si abbandonano i prodotti di marca, scegliendo l’hard discount. In quest’ultimo caso, il risparmio annuo può arrivare fino a 3.500 euro a famiglia.
Buono a sapersi visto che al rientro dalle ferie un’amara sorpresa accoglierà i cittadini italiani. Secondo il Codacons infatti vi saranno aumenti del 5-10% in un anno. “In base alle nostre stime – spiega il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – la riapertura dei negozi e delle attività commerciali è accompagnato da un aumento generalizzato dei prezzi, mediamente del 5% sui prodotti di largo consumo, con punte fino al +10% per quei beni legati strettamente alle quotazioni dei carburanti, con una maggiore spesa a famiglia pari a +550 euro su base annua solo per gli alimentari“. Per questo insieme al Movimento difesa del cittadino, all’Unione nazionale consumatori e ad altre associazioni, è stato indetto uno “sciopero della spesa” il prossimo 19 settembre per richiamare l’attenzione “sul grave impoverimento degli italiani e sulla necessità di misure urgenti finalizzate a ridurre prezzi e tariffe e salvare i bilanci delle famiglie“.
Ma c’è un altro modo per risparmiare ed è quello offerto dai farmer’s markets che oltre a garantire prodotti genuini e spesso a km 0, consentono anche di tagliare i costi. Si tratta infatti del raccolto degli agricoltori locali. Salutare ed economico, non può esserci risposta migliore al rincaro dei prezzi nella grande distribuzione.
Francesca Mancuso
Leggi anche Farmers market: 5 motivi per comprare dal contadino