È un 'negozio' speciale quello che si trova a Bologna, in via Savenella 13. Qui, infatti, abiti, scarpe, accessori e giochi sono gratis per i cittadini, italiani e stranieri, che ne abbiano necessità. Si tratta del progetto Re-Use for Good dell'associazione Re-Use With Love, realizzato in collaborazione con il Comune di Bologna- Quartiere Santo Stefano
È un ‘negozio’ speciale quello che si trova a Bologna, in via Savenella 13. Qui, infatti, abiti, scarpe, accessori e giochi sono gratis per i cittadini, italiani e stranieri, che ne abbiano necessità. Si tratta del progetto Re-Use for Good dell’associazione Re-Use With Love, realizzato in collaborazione con il Comune di Bologna- Quartiere Santo Stefano.
Tutto ha inizio quando l’Associazione vince nel 2014 un bando del Comune di Bologna-Cittadinanza Attiva per l’assegnazione di un immobile del Baraccano, Quartiere Santo Stefano a Bologna, ora sede operativa dell’associazione, dove avviene la raccolta e lo smistamento dei capi e c’è il nuovo sportello di distribuzione gratuita alle persone bisognose segnalate dai Servizi Sociali e Scolastici.
L’obiettivo è quello di dare supporto alle fasce più deboli attraverso la beneficienza, ma anche promuovere la cultura del riuso e del recupero consapevole. Il tutto in un contesto accogliente, curato ed ordinato. All’interno di questo ‘non-negozio’, infatti, tutto è stato ben selezionato e disposto per dare l’impressione di fare shopping come in qualsiasi altro normale punto vendita.
La differenza è che non si paga nulla. Capi di abbagliamento, accessori, scarpe, abbigliamento sportivo, giochi, libri, usati e in buono stato, vengono infatti forniti gratuitamente, o a fronte di una donazione simbolica. Ma non solo: RWL, attraverso il progetto Re-Use for Good, intende promuovere ed organizzare anche eventi, incontri, campagne e altre iniziative sui temi della sostenibilità, della solidarietà sociale e dell’educazione al riuso.
Un luogo di incontro, di confronto, di relazioni. Un posto in cui raccontare le storie E di sostegno a chi vive uno stato di difficoltà. Tutto questo grazie al riutilizzo da un lato e alla beneficenza dall’altro. Una storia che ci ricorda quella di Portobello, nella vicina Modena, il supermercato anticrisi dove non si paga con i soldi, ma con il volontariato. Ma anche quella di “Passamano” di Bolzano, il primo non-negozio dove “comprare” senza pagare.
Ecco come dare risposta concreta ai bisogni delle famiglie povere, facendo bene anche all’ambiente.
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Roberta Ragni
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