Polli “ruspanti” e galline “all’aria aperta” solo di nome: per l’influenza aviaria, gli animali sono confinati in Francia

I termini "ruspanti" e all'"aria aperta" che spesso troviamo sulle confezioni di pollo o di uova potrebbero essere non del tutto veritieri, almeno nei periodi in cui si riaccendono focolai di influenza aviaria. A denunciare la cosa è la rivista francese 60 millions de consommateurs

Spesso quando facciamo la spesa ci soffermiamo a leggere sulle confezioni dei prodotti diciture più o meno accattivanti. Nel caso del pollo, ad esempio, se si tratta di carne da polli “ruspanti” mentre per le uova se provengono da allevamenti “all’aria aperta”.

Come nel caso di altre diciture, però, dovremmo stare particolarmente attenti e non lasciarci abbindolare così facilmente. Vi abbiamo parlato ad esempio di quanto scoperto negli Usa rispetto alle etichette in cui si legge “senza antibiotici”. Leggi anche: Non ci si può fidare della dicitura “senza antibiotici” sui prodotti di origine animale, lo studio Usa

Ma anche della dicitura “naturale”, che ormai si trova su tantissimi prodotti. Leggi anche: Cibo 100% “naturale”, urge la definizione giuridica per non ingannare i consumatori

Ma tornando a polli e galline, la rivista 60 Millions de Consommateurs fotografa la situazione delle etichette in Francia ricordando come, in maniera del tutto legale, su questi prodotti si trovano diciture non proprio veritiere.

Come si legge:

Milioni di polli e galline sono confinati a causa del virus dell’influenza aviaria H5N8. Tuttavia, sugli scaffali, continuano ad essere esposte scatole di uova e polli “allevati all’aria aperta”. Lo sono davvero? No. Ma questa “menzogna” è completamente legale. Continua dallo scorso autunno, quando un nuovo episodio di influenza aviaria, dopo alcuni mesi di calma, è scoppiato negli allevamenti del nord della Francia.

Infatti, a causa del focolaio di influenza aviaria – malattia altamente contagiosa e potenzialmente mortale per gli animali, polli e galline vengono spesso confinati, come richiedono le drastiche misure adottate dal ministero dell’Agricoltura francese per tenere sotto controllo la diffusione del virus.

Alcuni polli, tuttavia, hanno accesso a percorsi all’aperto limitati e su base giornaliera – secondo quanto ha affermato Yann Nédélec, direttore dell’Associazione nazionale interprofessionale per il pollame da carne (Anvol).

Ma da qui a dire allevati all’aria aperta o ruspanti ce ne passa. E come sempre a rimetterci sono i consumatori (oltre che gli animali):

Anche dal lato dei consumatori, questo confinamento ha delle conseguenze. Soprattutto per chi si impegna, in nome del benessere animale, ad acquistare uova e pollame “ruspanti”. Pagano di più per questo rispetto ai prodotti standard da allevamento in gabbia o a terra. Tuttavia, molte galline ovaiole, polli, tacchini, faraone o anatre da carne non escono da mesi.

Ma davvero non si poteva fare nulla, quantomeno per informare i consumatori della variazione dovuta ai focolai di aviaria? I produttori sostengono che è complicato cambiare le confezioni, come ha dichiarato Philippe Juven, presidente del Comitato nazionale per la promozione delle uova (CNPO):

Non sappiamo quando questa situazione finirà, ed è troppo lungo e complicato cambiare la confezione.

Quindi, per il momento, i polli sono ruspanti solo di nome ma i consumatori non lo sanno.

La normativa Ue consente questo “gioco di prestigio”

Come scrivono gli esperti francesi, questo “gioco di prestigio” è completamente legale:

La normativa europea, infatti, autorizza sedici settimane di reclusione per le galline ovaiole “allevate all’aria aperta” se imposto per ragioni di “tutela della salute pubblica e della salute animale” (allegato II del regolamento europeo del 23 giugno 2008 ). Solo che ormai per alcuni allevamenti le sedici settimane sono state superate. Ma come durante l’epidemia di influenza aviaria del 2021, la Direzione generale per la concorrenza, i consumatori e la prevenzione delle frodi (DGCCRF) ha concesso un’esenzione “in via eccezionale”, in modo che i professionisti possano continuare a utilizzare il termine “uova allevate all’aperto” .

In teoria, però, per tutta la durata dell’emergenza i punti vendita dovrebbero riportare un cartello in cui si legge:

galline ruspanti (codici 0 e 1) temporaneamente confinate su richiesta delle autorità.

Ma non sempre questa comunicazione viene effettivamente esposta.

Si tratta di normative europee, dunque applicabili anche in Italia, dove recentemente si sono verificati focolai di aviaria. In provincia di Prato però, per contenere la diffusione del virus, tutti i polli sono stati abbattuti. Leggi anche: Allarme influenza aviaria: scoperti altri focolai in due allevamenti di polli di Prato

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Fonte: 60 Millions de Consommateurs

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