Da alcuni anni il modo di fare la spesa e di fare acquisti della maggior parte delle persone è cambiato. La motivazione più semplice è legata alla diffusione dei centri commerciali e dei grandi supermercati che fin da subito hanno voluto presentarsi come la soluzione per risparmiare e avere a portata di carrello tutto ciò che serve.
Da alcuni anni il modo di fare la spesa e di fare acquisti della maggior parte di noi è cambiato. La motivazione più semplice è legata alla diffusione dei centri commerciali e dei grandi supermercati che fin da subito hanno voluto presentarsi come la soluzione per risparmiare e avere a portata di carrello tutto ciò che serve.
Ormai dovremmo conoscere bene il rovescio della medaglia: la progressiva apertura di nuovi supermercati e centri commerciali ha portato alla chiusura inesorabile di molti negozi di paese, di alimentari e non, o comunque a grandi difficoltà economiche per i loro gestori.
In pochi anni ci siamo abituati a fare la spesa al supermercato e a comprare vestiti e scarpe nei centri commerciali, attirati dalle offerte, dalla vasta scelta e forse dalla possibilità di mescolarci tra la folla per dedicarci allo shopping in totale anonimato.
Tempo fa, la realtà era ben diversa. Se siamo giovani, i nostri genitori lo possono confermare. Fare la spesa e altri acquisti nei negozi di paese era normalissimo, ci si conosceva tutti dato che si trattava di un’occasione per socializzare. Ognuno aveva i propri negozianti preferiti con cui stringere un rapporto di fiducia e da cui sapeva di poter acquistare, e anche ordinare comodamente, i prodotti migliori.
Per anni i proprietari di piccoli negozi hanno svolto la loro attività con passione e così hanno potuto mantenere le loro famiglie. Poi la situazione è cambiata e le saracinesche hanno iniziato ad abbassarsi. Alcuni temerari ancora oggi cercano di aprire una nuova realtà proprio dove un vecchio piccolo negozio aveva ormai chiuso, ma purtroppo non sempre i risultati corrispondono alle speranze. Ed ecco che nel giro di pochi mesi il tentativo fallisce.
Per quanto possibile dovremmo ricominciare a supportare le piccole realtà commerciali di paese e di quartiere. Si tratta di un modo semplice per dare una mano all’economia locale e a persone che lavorano in modo onesto e che magari conosciamo di persona da tempo.
Entrare in un negozio di paese dopo tanto tempo potrebbe riservarci delle sorprese inaspettate:
1) I prezzi non sono così alti come ricordavamo, anzi, a volte risultano davvero convenienti.
2) Gli imballaggi spesso sono ridotti rispetto ai supermercati.
3) Andare a fare la spesa a piedi è piacevole e per una volta possiamo lasciare l’auto in garage.
4) Dal fornaio di quartiere troviamo dell’ottimo pane fresco e dei prodotti tipici di cui ci eravamo dimenticati.
5) I piccoli negozi di elettrodomestici offrono assistenza e piccole riparazioni in modo rapido quando ne abbiamo bisogno.
6) Fare la spesa sotto casa più spesso ci consente di comprare meno e meglio e di avere a disposizione prodotti sempre freschi. Forse ci accorgeremo che fare scorte eccessive, come d’abitudine al supermercato, è quasi sempre inutile.
7) I proprietari di negozi specializzati possono diventare i nostri esperti di fiducia per la scelta di prodotti e regali.
8) Conoscere di persona i negozianti, le commesse e le cassiere, scambiando quattro chiacchiere, ci rende più umani, vitali e cortesi. Inoltre, a nostra insaputa, nel nostro piccolo centro potrebbero essere nati un nuovo negozio bio o una nuova erboristeria a cui vale la pena dare fiducia.
9) Alcuni negozianti si occupano personalmente di consegnare a domicilio il pane o la spesa: un servizio utile per gli anziani, per chi non ha l’auto e in caso di emergenza.
10) Fare la spesa nei piccoli negozi è meno stressante e ci porta ad essere più attenti alla qualità piuttosto che alla quantità.
Chi di voi ha già ricominciato a dare fiducia ai negozi di paese per fare la spesa e qualche acquisto?
Marta Albè
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