L'innovativa pasta, messa a punto con il meccanismo di morphing, che permetterà di risparmiare fino al 60% di spazio negli imballaggi.
La pasta è uno degli alimenti più amati e consumati in tutto il mondo. Soltanto nel 2020 sono state prodotte 16 tonnellate di pasta. Negli scaffali dei supermercati possiamo trovarne di ogni forma e dimensione: dalle classiche penne o farfalle ai formati più stravaganti. Troppo spesso, però, i tipi di pasta non sono concepiti in modo intelligente e questo prodotto occupa molto più spazio del necessario. Per ridurre i rifiuti prodotti dall’industria della pasta un team di scienziati della Carnegie Mellon University della Pennsylvania ha ideato un nuovo tipo di pasta, “smart” e piatta che si espande durante la cottura, aiutando così a risparmiare fino al 60% di spazio negli imballaggi.
L’idea innovativa è venuta a Lining Yao, direttrice del Morphing Matter Lab della Carnegie Mellon University.
“Mettendo a punto lo schema di scanalatura, possiamo ottenere geometrie di curvatura gaussiana sia zero (ad esempio eliche) che diverse da zero” – spiega Yao – “Questo meccanismo ci consente di usare approcci che potrebbero migliorare l’efficienza di alcuni processi di produzione alimentare e facilitare il confezionamento sostenibile degli alimenti, ad esempio, creando pasta che può essere imballata in modo da ridurre gli spazi vuoti nella confezione”.
La pasta innovativa che si trasforma durante la cottura
I ricercatori hanno iniziato con una simulazione al computer per capire quali fossero le forme di pasta più adatte per ridurre gli sprechi e, dopo vari tentativi, hanno selezionate quelle più “smart” e piatte che possono aiutare a risparmiare addirittura il 60% di spazio, trasformandosi durante la cottura.
“Abbiamo utilizzato il meccanismo di morphing per implementare un metodo di confezionamento alimentare sostenibile per l’uso quotidiano, che aiuterà a risparmiare spazio sia durante il trasporto che nella fase dello stoccaggio.” – chiariscono gli esperti – “Ad esempio, trasformare la pasta piatta in una forma elicoidale, una volta cotta, potrebbe far risparmiare fino al 60% dello spazio di confezionamento.”
Per il loro esperimento i ricercatori hanno deciso di ispirarsi al Made in Italy:
“Un’autentica ricetta di pasta italiana che richiede solo farina di semola e acqua è stata scelta per dimostrare la naturalezza e la semplicità del concetto. Abbiamo lavorato tutti gli ingredienti seguendo la preparazione tradizionale della pasta. Per impasti molto elastici e difficili da modellare, abbiamo realizzato delle sfoglie sottili (dallo spessore di 2 mm di spessore), utilizzando i metodi convenzionali di sfogliatura e poi le abbiamo stampate usando stampi per alimenti con scanalature a forma di parallelepipedo. Così, è stata prodotta una varietà di formati simili all’autentica pasta italiana. Abbiamo seguito il processo di cottura della pasta in acqua bollente e l’impasto della pasta ha raggiunto la sua curvatura massima entro 7-12 minuti, indicando che la pasta era al dente.”
Come spiegato dai ricercatori, questo metodo innovativo può essere potenzialmente applicato anche ad altri alimenti come dolci e prodotti a base di gelatina e potrà essere anche utilizzato per progettare anche forme più complesse e fantasiose. Una grande rivoluzione che può aiutarci concretamente a dimezzare i rifiuti da imballaggio!
Fonte: Science Advances/Morphing Matter Lab
Leggi anche:
- La catena di supermercati Aldi sperimenta la spesa sfusa per ridurre gli imballaggi di plastica
- Contro sprechi di prodotto e inquinamento, arriva il nuovo imballaggio compostabile “a sac à poche” per creme e cosmetici
- Colgate lancia il primo tubetto di dentifricio riciclabile al 100% e condivide il brevetto con le aziende concorrenti