Ecco come ridurre gli imballaggi delle uova di Pasqua, come riciclarli creativamente e dove smaltirli correttamente?
Anche quest’anno la festività della Pasqua, con i suoi rituali e le sue tradizioni, è ormai alle porte. Simbolo per eccellenza, soprattutto per i più piccoli, è rappresentato senza ombra di dubbio dalle uova. Così buone, belle a vedersi, con quell’effetto sorpresa all’interno e il più delle volte incartate in imballaggi colorati e scenografici. Proprio quest’ultimo aspetto è, però, quello che in ottica ecologista è preso in considerazione sempre più di rado. Non tutti sanno ad esempio dove dovrebbe essere smaltita la carta con la quale vengono fabbricate le uova di cioccolato e il più delle volte finisce per essere gettata nell’indifferenziato e destinata all’incenerimento.
Come fare allora per ridurre le confezioni? In Gran Bretagna la celebre ditta dolciaria Cadburry ha deciso di dichiarare “guerra” agli imballaggi delle sue uova di Pasqua. Una delle più note aziende britanniche in questo settore ha trovato un’intuitiva soluzione all’inutile produzione di rifiuti. Nasce, infatti, recentemente una linea chiamata “Uova del Tesoro“, che in contro tendenza alle altre avvolte in materiali di plastica o di cartone, è venduta in una veste biodegradabile. Il colpo d’occhio sarà il medesimo di sempre così facendo, però, saremo riusciti a ridurre di un buon 75% in meno l’utilizzo di plastica e di oltre il 65% quello di cartone. Un risultato veramente ottimale che non altererà minimamente il clima festivo della Pasqua ma, per una volta, neanche il nostro ecosistema.
Anche in Italia, fortunatamente, qualcosa sembra muoversi in questa direzione. L’Altromercato, una delle maggiori organizzazioni di commercio equosolidale a livello nazionale, organizza da alcuni anni un’intelligente iniziativa: “nUovo Mondo“. Si tratta come abbiamo avuto modo di vedere nell’articolo dedicato ai dolci di pasqua solidali, uova confezionate, con materiali riciclabili e il più delle volte riutilizzabili. Tra questi, ad esempio, un velo di carta di seta prodotta a partire dagli scarti delle fibre di seta e lavorata a mano dalle donne del Mennonite Central Committe in Bangladesh.
Se, però, non riuscirete a comprare questo tipo di uova e rimarrete legati (ahimè) alla tradizione di quelle con imballaggi poco responsabili e sostenibili, eccovi fornite alcune soluzioni per allungare la vita dello scintillante foglio utilizzato per le confezioni delle uova di pasqua che solitamente dura il tempo dell’apertura.
L’idea più scontata è quella di riutilizzarla come carta da regalo, ma dando spazio all’immaginazione di alternative se ne possono trovare altre. Potete usarla, ad esempio, per foderare il fondo di cassetti e cassapanche o, perché no, trasformarla in colorati segnalibri. Un modo pratico ed immediato per riusare la carta dell’uovo potrebbe, essere poi quello di adoperarla per avvolgere i cibi avanzati nella loro conservazione in frigorifero in sostituzione dei fogli di alluminio.
Durante il giorno di Pasquetta, nella classica gita fuori porta, portandovi la carta con voi e una serie di supporti in legno o plastica, potreste cimentarvi nella creazione di un fantastico aquilone. Non solo, sicuramente, vi divertirete moltissimo sia nel montarlo sia nel giocarci, ma abituerete i vostri piccoli ad un riuso creativo dei rifiuti. Non serve, insomma, essere degli esperti di design o bricolage per trovare delle intelligenti e raffinate soluzioni. Che cosa aspettate? Date estro al vostro ingegno e aggiornateci!
Quando, però, anche questo riutilizzo avrà terminato il suo corso rimane il grande emblema: dove gettarla? Per alcuni la sua destinazione è nella sezione plastica (venendo equiparata alla pellicola degli alimenti o al nylon); un’altra scuola di pensiero sostiene invece che andrebbe messa nell’indifferenziato poiché non è possibile dividere le sue parti in plastica da quelle in alluminio.
Noi di greenMe.it per non perpetrare i dubbi amletici abbiamo sentito la CO.SMA.RI che si occupa dello smaltimento dei rifiuti in provincia di Macerata, la quale ci ha confermato che può essere tranquillamente buttata nel bidone del multimateriale ovvero quello della plastica. In alternativa, la soluzione migliore e più ecologica di tutti è non metterlo proprio l’imballaggio. Come? Provando a farlo da voi seguendo questa semplice ricetta delle uova di cioccolato.