Una campagna di promozione e comunicazione che, nei mesi di marzo e aprile, vuole sostenere il consumo di pomodoro nostrano puntando sulle proprietà nutrizionali di questo frutto ma anche sulla qualità dei prodotti italiani.
Siamo arrivati al punto che, per difendere il made in Italy, c’è bisogno di lanciare compagne come quella realizzata dall’Organizzazione Interprofessionale ortofrutticola italiana, Ortofrutta Italia: “il mese del pomodoro italiano” che va ad affiancarsi ad un’altra già attiva che riguarda le arance di stagione, sempre rigorosamente coltivate nel bel paese.
Per difendere i prodotti tipici del nostro territorio è partita questa campagna di promozione e comunicazione che, grazie anche al patrocinio del Mipaaf, nei mesi di marzo e aprile vuole sostenere il consumo di pomodoro nostrano puntando sulle proprietà nutrizionali di questo frutto ma anche sulla qualità dei prodotti italiani.
Informare i cittadini ed invogliarli ad acquistare solo prodotti italiani sembra semplice ma non lo è, vista la grande concorrenza soprattutto in fatto di prezzi. Come fare allora per sensibilizzare i consumatori? La campagna di comunicazione sarà capillare e coinvolgerà non solo mercati rionali e frutterie ma anche supermercati.
Comprare pomodori e arance italiane non assicura solo una qualità migliore ma è anche un aiuto concreto all’agricoltura italiana molto provata dalla crisi. È soprattutto il sud Italia ad essere in grande difficoltà vista la situazione che si è creata negli ultimi anni.
Un pomodoro famoso in tutto il mondo come il Pachino, originario della Sicilia, vive un momento molto difficile dato che i prezzi sono scesi vertiginosamente ma per guadagnarci invece, in base alla soglia minima di redditività, andrebbe venduto ad un prezzo quasi doppio di quello attuale.
Il ministero delle politiche agricole si sta attivando per aiutare i produttori come ha dichiarato il ministro Maurizio Martina:
“A Bruxelles ribadiremo l’urgenza di intervenire per contrastare la crisi che sta colpendo i produttori di agrumi e pomodoro e che ha visto, in quest’ultimo caso, il prezzo scendere anche del 40%. Abbiamo chiesto alla Commissione Ue di aumentare i prezzi di ritiro e differenziarli per tipologia, in modo da rispondere meglio alle nostre esigenze produttive. È necessaria anche l’attivazione della clausola di salvaguardia prevista dall’accordo UE Marocco, perché le importazioni di pomodoro da quel Paese sono aumentate del 70% nelle prime settimane dell’anno con un impatto negativo sul mercato. Dall’Europa ci aspettiamo risposte concrete si può perdere tempo”.
Noi vi invitiamo (e non solo nei mesi di marzo e aprile ma sempre) ad acquistare pomodori, arance e tanti altri prodotti di provenienza italiana. Andate al mercato, conoscete direttamente i coltivatori, in questo modo gli agricoltori potranno continuare a fare bene e a lungo il loro lavoro. Gli ortaggi e la frutta che acquisterete sarà sempre fresca e a km0, con tutti i vantaggi per la salute e l’ambiente che questo comporta.
Francesca Biagioli
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